Minacce e botte, alla compagna, allontanato

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Da circa due anni, in diverse occasioni e in modo continuato, ha subito offese, minacce e violenze da parte del compagno convivente.

Condotte violente sia fisiche sia verbali ripetute nel tempo, con in ingiurie, minacce ed episodi di percosse, fino a quando la ragazza, una 19enne, ha trovato la forza di rivolgersi ai carabinieri di San Polo d’Enza, denunciando l’intera vicenda.

Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo nei confronti della convivente a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di San Polo d’Enza, a cui la donna nel corso di una sofferta deposizione ha raccontato i fatti, hanno denunciato un 19enne nato a residente in provincia di Reggio Emilia.

La Procura della Repubblica, condividendo l’esito delle indagini dei carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal gip di Reggio Emilia l’applicazione nei confronti dell’uomo del divieto di avvicinamento alla vittima, ordinandogli di rimanere a una distanza minima di 1.500 metri dall’abitazione della donna e ai luoghi da lei frequentati e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa.

Dalle risultanze investigative è emerso come l’uomo negli ultimi due anni, e in particolare dall’inizio della loro convivenza, avvenuta nel mese di marzo dello scorso anno, per motivi ricondotti a un’ossessionante gelosia, maltrattava la compagna con reiterate violenze e aggressioni fisiche e psicologiche, minacciandola in più occasioni con frasi del tenore: “Muori”, “Se continuo a stare con te ti ammazzo”, denigrandola e offendendola con i peggiori epiteti , seguendola nei suoi spostamenti e presentandosi con atteggiamenti minacciosi nei luoghi e locali frequentati dalla vittima, sottraendo e modificandole le password personali dei principali account social, impedendole di uscire di casa e frequentare le sue amiche, percuotendola in diverse e numerose occasioni con schiaffi al volto fino a farle sanguinare la bocca e con pugni alle braccia e alle gambe, pizzichi sulle braccia fino a procurarle lividi, spintoni e in una circostanza, bloccandola ed afferrandola al collo nel tentativo di soffocarla.