4 kg di droga nei croccantini per cani a Parma

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I finanzieri del Comando provinciale di Parma hanno tratto in arresto un cittadino italiano trovato in possesso di 4 kg di sostanze stupefacenti tra marijuana e hashish che è stata sottoposta a sequestro.

In particolare, nel pomeriggio del 7 febbraio, una pattuglia “in borghese” del gruppo Parma, nell’ambito di un servizio di controllo economico del territorio effettuato in Strada Garibaldi, si è insospettita per l’atteggiamento di un giovane, poi risultato residente a Foggia, il quale portava con sé un sacco per la spesa contenente varie confezioni di croccantini per cani.

I finanzieri hanno fermato il giovane che alla richiesta dei militari di fornire le proprie generalità ha reagito aggredendoli e scagliando verso di loro il sacco al fine di darsi alla fuga. Una volta raggiunto, l’uomo ha iniziato a sferrare pugni e calci nei confronti dei militari i quali lo hanno bloccato in sicurezza e hanno proceduto alle attività di controllo delle confezioni di mangime che, già a prima vista, presentavano un contenuto difforme dai classici croccantini per cani.

L’ispezione ha permesso di rinvenire 6 confezioni di sostanza stupefacente di cui 3 del tipo marijuana e 3 del tipo hashish, rispettivamente del peso di 1 kg e 3 kg.
A conclusione delle attività il giovane è stato tratto in arresto per le ipotesi delittuose di detenzione illecita di sostanze stupefacenti e di resistenza a pubblico ufficiale e condotto presso la casa circondariale di Parma, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.

Allo stato, la posizione della persona arrestata si riferisce esclusivamente alla fase delle indagini, fatto salvo il giudizio di merito; peraltro, l’indagato avrà la possibilità di esporre le proprie ragioni e le proprie difese in risposta alle contestazioni mossegli.
L’attività svolta testimonia l’attenzione delle Fiamme Gialle alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di traffico illecito. L’individuazione e il successivo sequestro della droga hanno evitato che lo stupefacente potesse essere verosimilmente recuperato da altri soggetti per la successiva illegale commercializzazione sul territorio locale che avrebbe fruttato elevati guadagni.