Arriveranno a menarsi come nelle belle tradizioni di una volta? Si accettano scommesse. Per il momento stanno alzando solo la voce e non le mani. Ma la possibilità di una rissa restano intatte.
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Trent’anni fa il manesco segretario comunista del crinale Fausto Giovanelli riuscì a farsi candidare al Senato grazie a un calcione ai cabasisi del mite e pallido oppositore della sinistra interna, professor Lorenzo Capitani, già assessore alla cultura.
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Giovanelli poi, eletto senatore, ne combinò di ogni. Giocava a calcio tra gli amatori quando, innervosito da una marcatura troppo stretta, rifilò un cazzotto sui denti al povero terzino avversario.
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Di più. Giovanelli, sempre senatore in carica, arrivò al punto di menare un anziano ubriaco in un bar dell’Appennino che lo aveva preso a male parole.
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E non ci crederete, ma il siffatto personaggio violento, anziché rinchiudersi in casa per la vergogna, è riuscito fino ad oggi a rimanere in carica a capo del Parco dell’Appennino tosco-emiliano, ovviamente sempre in quota Pd. Capito che bella classe dirigente, questi sedicenti democratici?
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Comunque la sfida Botero-Massari non è ancora finita. Il primario candidato-per -insufficienza-di-prove sta già trescando sulle nomine credendo di diventare l’uomo solo al comando di una città di cui conosce l’ospedale e poco più.
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L’eventuale ticket Massari-Botero è politicamente demenziale. Ciò che tiene insieme questa gente non è la politica ma il solo esclusivo collante del potere, e questo non basta mai.
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A un ticket Massari-Botero, totalmente sinistro per ragioni di poltrona, seguirebbe probabilmente l’uscita di Azione dal perimetro di una coalizione ancora da costruire e porterebbe Claudio Guidetti a una corsa solitaria come candidato sindaco in nome di un’area riformista completamente esclusa dai trastulli di questi pidini. Ipotesi politicamente sciagurata, ma non impossibile per questo Pd in stato confusionale.
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Dall’altra parte c’è l’avvocato Giovanni Tarquini detto Tarkus, accompagnato in ticket dall’azionista di maggioranza di destra-centro Alessandro Aragona detto l’Aragonese. La designazione non è ancora avvenuta perché a Roma negli ambienti di FdI qualcuno ha storto il naso e l’Aragonese si guarda bene dal farsi nemici interni.
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Tarkus non convince anzitutto Galeazzo Bignami, altrimenti detto Galeazzo-Ti-Fa-Il-Mazzo, omonimo del genero più influente del fascismo, il tipo che andava alle feste vestito da ufficiale delle SS, oggi sottosegretario e capo di fatto degli emiliani di Giorgia Meloni.
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Galeazzo-Ti-Fa-Il-Mazzo vuol fare il pieno di voti alle Europee e trasferire il risultato nei capoluoghi in cui si vota, ossia Reggio, Modena e Ferrara. La candidatura di un civico con lista annessa costerebbe nelle urne qualcosa a FdI. Il che potrebbe anche danneggiare le ambizioni dell’Aragonese in vista delle regionali del 2025.
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Ai margini, i soliti sfigatelli in cerca d’autore. Dario De Lucia detto DDL correrà da sindaco ma rischia un risultato largamente inferiore alle aspettative. Dei post grillini non si capisce nulla. Varie entità sinistre tipo Rec o Sinistra italiana, compresi i verdi alla Bonvicini, anelano a farsi notare e guadagnare qualche strapuntino. Nel mezzo, +Kinsect ha come al solito ha sbagliato linea mettendosi con i renziani quando invece alle Europee il partito andrà in ticket con Azione. Ma non dimentichiamo: messi insieme, Italia Morta, il fantasma del Psi e gli iscritti a +Kinsect potrebbero organizzare i congressi all’interno del Caffè Europa. Se li prendessero.
Ultimi commenti
Ricordo ancora, avevo 10 anni, l'emozione per la festa in piazza del Duomo in occasione del ritorno di Trieste all' Italia, anche se mancava qualcosa: […]
si si ...meglio invece esprimere solidarieta' a chi assalta le sinagoghe manifestando contro la "Polizia Assassina" e contro il "Razzismo"...... Peggio Emilia come ti
Caro De Lucia, come fa un comune che ha esternalizzato quasi tutto e ciononostante ha più di 1000 dipendenti a essere in carenza di personale?