La celebrazione di San Sebastiano, patrono della polizia locale, è una ricorrenza consolidata tra le polizie locali d’Italia. Anche quest’anno il Corpo Unico della Bassa Reggiana ha voluto condividere questa tradizione con i cittadini pensando ad una cerimonia pubblica che si è tenuta ieri pomeriggio, giovedì 18 gennaio, presso il Duomo di Guastalla e nella sede del Corpo in viale Castagnoli.
All’iniziativa hanno partecipato anche le altre Forze dell’Ordine – Carabinieri, Polizia stradale, Guardia di Finanza, Associazione Nazionale Carabinieri in congedo – oltre alle Gev (Guardie ecologiche volontarie) e alle autorità locali degli otto comuni dell’Unione Bassa Reggiana.
La cerimonia ha avuto inizio alle ore 16.45 con il ritrovo in Piazza Mazzini, dove sono state esposte le auto della Polizia locale Bassa Reggiana. È seguita alle ore 17.00 la Santa Messa nella Concattedrale, celebrata da Mons. Francesco Marmiroli che ha ricordato la figura e il significato del Santo protettore del Corpo di polizia locale, che incarna valori quali l’umiltà, la fedeltà, la lealtà, il coraggio, la pazienza, valori che devono guidare gli agenti nello svolgimento della loro missione.
“Avere un Santo protettore è un grande aiuto alla speranza, una protezione e un sostegno in una professione complessa e delicata che richiede anche sacrifici” ha detto Monsignor Marmiroli.
Dopo la Preghiera di San Sebastiano e la benedizione, al termine della Messa tutto il Corpo, insieme alle figure istituzionali, si è diretto nella sede di viale Castagnoli dove la sindaca Camilla Verona ha ringraziato tutti gli operatori, sottolineando l’importanza del Corpo per la comunità locale e di tutta la Bassa e l’alta preparazione e specializzazione che si esprime quotidianamente in vari ambiti di competenza.
“Ringrazio tutti i componenti del Corpo per quanto quotidianamente fanno per le nostre comunità, affrontando situazioni spesso complesse e mettendo a rischio anche la loro sicurezza. Per noi siete un punto di riferimento imprescindibile e sempre più necessario. L’impegno per risolvere grandi e piccoli problemi che i cittadini hanno è fondamentale per sentirsi protetti e migliorare la qualità della vita delle nostre comunità”.
La prima cittadina ha voluto ricordare anche la figura di Nicola Folloni, l’agente deceduto proprio un anno fa, e, nella commozione generale, è scaturito un lungo applauso indirizzato ad un collega indimenticato e indimenticabile per le sue doti umane e professionali.
Anche il Comandante Francesco Crudo ha ringraziato pubblicamente i suoi agenti per l’impegno quotidiano e ha premiato alcuni operatori che si sono distinti in servizi particolari, leggendo ad alta voce e consegnando i rispettivi “Elogi” scritti ex art. 56 del Regolamento del Corpo di Polizia Locale. Ad Angelo Orlandelli e Alessandro Gandolfi per l’intuito e le capacità investigative dimostrate durante un lavoro, svolto in fattiva collaborazione con il Distaccamento di Polizia Stradale di Guastalla, che ha portato a rintracciare un soggetto datosi alla fuga dopo un incidente stradale con esito mortale. Matteo Marconi, Natascia Maramotti e Cristian Sassi sono stati riconosciuti per aver messo in sicurezza una giovane minorenne vittima di sopraffazione e costrizione all’interno del nucleo famigliare. Non solo hanno dimostrato particolare sensibilità, ma sono anche riusciti ad adottare nel giro di pochi giorni un provvedimento di allontanamento della minore con collocamento in protezione e ad attivare la procedura per Codice rosso con deferimento del padre all’Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti. Riconoscimento anche per Clarice Pignagnoli e Lorenzo Del Pin per essere riusciti a fermare, dopo un lungo inseguimento e “dimostrando spirito di osservazione e prontezza di riflessi”, il conducente di una vettura sportiva di lusso, risultato senza patente di guida, mai conseguita, e già recidivo per la medesima violazione. Fabio Savino e Simone Borriello hanno ricevuto l’elogio per aver soccorso una donna e un bambino piccolo bloccati sotto il sole cocente nell’auto, a causa di un guasto del veicolo, “prodigandosi per rifocillare le persone e distraendo il bimbo provato dalla situazione di potenziale pericolo, fino all’arrivo del mezzo per il recupero del veicolo in avaria”. Elogio anche per Domenichini, Maramotti, Dalai e Melegari per aver evitato il gesto estremo di un uomo che minacciava il suicidio.
Il Comandante Francesco Crudo ha affermato: “Dopo ventisei anni di festeggiamenti, questa è la prima volta che mi trovo a ricoprire il ruolo di Comandante e non posso nascondere l’emozione che mi pervade e mi spinge a credere sempre più nel ruolo della Polizia locale, quale polizia di prossimità a presidio della legalità e sicurezza dei cittadini. Nel pur breve periodo di comando dal mio insediamento, ho potuto subito apprezzare la bontà del lavoro svolto dalle donne e dagli uomini di questo Corpo, molti dei quali sono legati da un attaccamento profondo al territorio. Vorrei in questa occasione ricordare che questo Corpo può vantare nella propria organizzazione alcune specializzazioni e competenze non comuni nell’ambito delle Polizie locali, non solo di questa provincia, ma nell’intera regione. Per esempio, l’unità falsi documentali, il nucleo accertamenti sui dispositivi informatici, l’unità APR (Droni), l’ufficio controllo mezzi pesanti, e altre specialità che contribuiscono a qualificare questo Comando come un’eccellenza. A queste specialità si aggiungerà presto l’unità cinofila per la quale a febbraio partirà il corso di formazione dei due operatori presso la Scuola Interregionale di Polizia Locale. Desidero quindi ringraziare in modo particolare gli operatori che quotidianamente prestano servizio presso i presidi territoriali presenti negli otto comuni dell’Unione e che rappresentano la spina dorsale di questo Corpo, quale esempio tangibile della definizione di “polizia di comunità” prevista dalla legge regionale, a tutela degli stessi cittadini per il conseguimento di una ordinata e civile convivenza”.
Obiettivi per il futuro?
“Avvicinare sempre di più la Polizia locale ai cittadini, informandoli, presidiando i territori e collaborando con loro, per consolidare un approccio pragmatico, volto alla risoluzione dei problemi reali della comunità”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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