Centrosinistra in netto vantaggio a Modena per le prossime elezioni amministrative. Pur con un 27,7% di indecisi/astenuti potrebbe, alla domanda “se si presentassero un candidato di centrosinistra e un candidato di centrodestra, lei per chi voterebbe come sindaco?” ben il 64,1% dei modenesi ha risposto “un candidato per il centrosinistra”, contro il solo 30,3% che voterebbe il centrodestra (e un 5,6% che si rivolgerebbe un altro candidato).
E’ l’esito del sondaggio realizzato nei giorni scorsi a Modena dall’agenzia Quorum (805 gli intervistati) e commissionato da Umberto Costantini, per dieci anni sindaco Pd di Spilamberto (nella foto insieme alla sua giunta). Lo stesso Costantini è inserito tra i possibili successori di Muzzarelli (sui cui due mandati viene espresso un giudizio abbastanza positivo dal 66% degli intervistati, in aggiunta 7% di molto positivo e contro un 19% di abbastanza negativo e solo un 4% di molto negativo). Che però ha raccolto solo il 9% di risposte alla domanda “chi voterebbe alle primarie del centrosinistra a Modena?”, dietro alla già rivale di Muzzarelli alle primarie e oggi consigliera regionaleFrancesca Maletti (21%), al braccio destro del governatore Bonaccini Davide Baruffi (20%) e al capo di gabinetto di Muzzarelli Giulio Guerzoni (18%).
Una iniziativa, quella di Costantini, niente affatto gradita dai vertici del Pd modenese. “Il Partito Democratico non è un trampolino per i propri destini personali, ma una comunità politica dove si viene collettivamente chiamati a ricoprire responsabilità e non ci si autocandida – hanno subito commentato Roberto Solomita e Federica Venturelli, segretari della Federazione provinciale e cittadina del Pd – Ricordiamo infatti che il Pd della città di Modena ha già espresso una rosa di possibili candidati alla guida della città dopo un percorso che nei prossimi giorni vedrà l’assemblea conclusiva chiamata a decidere”.
Già perché anche sotto la Ghirlandina, così come a Reggio, il Pd è in alto mare nel trovare il candidato alla successione di Muzzarelli, ha ingaggiato un duro scontro con l’altro ‘dominus’ di Modena, Stefano Bonaccini, a sua volta impegnato a trovare la quadra con l’area Schlein su tutte le città dell’Emilia-Romagna che andranno al voto. Saltata l’intesa su Massimo Mezzetti, ex Sel ma grande amico di Bonaccini, le primarie (per ora solo oggetto di sondaggio) potrebbero diventare realtà.
A differenza di Reggio, dove tutti (tranne De Franco) paiono impegnati a evitarle e dove pare essere caduto miseramente nel vuoto l’appello lanciato a fine ottobre dalla sinistra sindacalista. Altra differenza tra le due città divise dal Secchia, il principale problema da affrontare è infatti la gestione dei rifiuti, più che la sicurezza. Le proposte concrete maggiormente preferite dagli intervistati sono infatti rendere più efficiente la raccolta e la gestione dei rifiuti 51%, aumentare il presidio di polizia sui territori 48%, aumentare i posti in case residenza per anziani 44%, migliorare il trasporto pubblico locale aumentando corse e mezzi 42% e aumentare i posti degli asili nido abbassando le rette 41%.
Infine, questo il verdetto del sondaggio modenese sulle intenzione di voto alle Europee.
Partito Democratico – Schlein 31,9
Fratelli d’Italia – Meloni 22,1
Movimento 5 Stelle – Conte 9,8
Azione – Calenda 8,6
Lega – Salvini 5,6
Forza Italia – Berlusconi 5,2
Alleanza Verdi-Sinistra 5,2
+Europa – Bonino e Magi 3,8
Italia Viva – Renzi 2,1
Un altro partito 5,7
Indecisi + Astenuti 28,2
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]