Arriva domani sera, venerdì 5 (ore 23.15 su Rai 2 e RaiPlay) il documentario “Nomade che non sono altro”, realizzato da Rai Documentari per celebrare i 60 anni di carriera del gruppo musicale emiliano i Nomadi e del suo fondatore, il novellarese Beppe Carletti, che ha luglio era stato ricevuto dal Presidente Mattarella.
Sono i primi anni 60 quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi. Nel 1966 inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che segnano una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano.
E nel 1972 Io Vagabondo, ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni.
Il documentario racconta attraverso la testimonianza di Beppe Carletti la storia dei Nomadi e ci accompagna fino al concerto evento di giugno 2023 a Novellara dove la band ha festeggiaro i sessanta anni di storia insieme al popolo nomade. Due attori, Andrea Avanzi e Marco Santachiara di Noveteatro interpretano Beppe e Augusto e ci portano nei luoghi dei Nomadi, Novellara, le valli e la Bassa reggiana, in sottofondo le riflessioni di Augusto Daolio estratte da un’intervista radiofonica Rai “Lo specchio del cielo” del 1989. Il racconto è arricchito dalle testimonianze di Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Caterina Caselli e Rosario Fiorello.
Il paroliere Alberto Salerno racconta della nascita di Io Vagabondo. Al racconto si aggiungono il cantautore Stefano Cisco Bellotti, i musicisti Cico Falzone e Daniele Campani, i figli Elena Carletti e Davide Carletti, Don Giordano Goccini il parroco di Novellara, il giornalista Pino Strabioli e l’ex parlamentare e fan Renzo Lusetti. Le immagini di repertorio dell’archivio Rai ripercorrono le partecipazioni televisive e i concerti della band più longeva in Italia e prima di loro, al mondo, solo i Rolling Stones.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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