Vandali in azione all’isolato San Rocco. Aragona (FdI): sfregio a città abbandonata

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Si infiamma la polemica politica dopo i fatti dell’isolato San Rocco. “Quanto accaduto nella notte dell’ultimo dell’anno sotto l’Isolato San Rocco rappresenta l’ultimo sfregio a una città ormai abbandonata, fuori controllo, in cui la rassegnazione ha vinto ormai su qualsiasi velleità ottimististica e propositiva”, posta il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Alessandro Aragina. Prendensosela in particolare con l’assessore De Franco – che pure è stato l’unico esponente della Giunta a condannare l’episodio – e con l’assessore Tria, che pur avendo la delega a legalità e coesione sociale non ha epresso verbo.

“Le colpe dell’amministrazione sono giganti e oggi appare come una enorme presa in giro la proposta dell’assessore De Franco di aprire un tavolo con residenti e commercianti dopo anni di sottovalutazione del problema, di riduzione di ogni sollecitazione a mera percezione, di derisione nei confronti di tutti gli appelli lanciati dall’opposizione, il tutto proposto oggi, solo strumentalmente, in quanto prossimi alla campagna elettorale – scrive Aragona – Ci chiediamo anche che fine abbia fatto l’assessore Tria, il quale, tra le altre cose, avrebbe anche una delega alla sicurezza mai agita nel corso di questi cinque anni. Dell’assessore Tria non ci ricordiamo in questi cinque anni nessuna presa di posizione, nessuna presa di consapevolezza del problema, nessuna azione mirata, nessuna parola. Un silenzio assordante di fronte a uno spettacolo che assumeva tinte sempre più degradanti e incontrollabili. “Tria chi?” verrebbe da dire parafrasando una celebre frase.
In compenso, abbiamo assistito a una sempre crescente arroganza di un’amministrazione che nascondeva dietro la propria supponenza una incompetenza e una incapacità operativa senza eguali, come dimostrata anche in questa ultima occasione. Di fronte a questo scempio, sarà dovere di Fratelli d’Italia e di tutto il centrodestra ricostruire un tessuto sociale ormai lacerato, ridando orgoglio e dignità a una città in cui i reggiani faticano ormai a sentirsi a casa propria”.