Parcheggio l’auto in via Pansa a Reggio Emilia, vicino alla farmacia del Parco, ora solo diurna, chiude alle 20. Sono le 21.30 di una sera di metà dicembre. La strada è buia, la pista ciclabile si delinea tra luci e ombre, il porticato è ben illuminato, tranne l’ultimo tratto.
Il silenzio, che le sorgenti luminose – in alcuni punti più adatte, forse, a un privé che a luoghi pubblici – rendono sinistramente palpabile, mi avvolge e m’inquieta. Qui, è vero, siamo al livello della sola percezione, cioè del pericolo in potenza e non in atto, direbbe il filosofo Giovanni Gentile. Comunque, procedo con accortezza. Passano un paio di auto, una s’infila nel passaggio che va al parcheggio dietro Piazza Giovanni Paolo II, l’altra svolta, a sinistra, verso via Fanti. Io proseguo, a piedi, verso il parcheggio coperto ex Gasometro, da cui si accede in auto da via Paterlini; più in basso, il sottopasso che sbuca dove sono stati trasferiti il tribunale e altri uffici pubblici – che per alcuni è una delle cause dell’agonia del centro storico.
L’illuminazione aumenta d’intensità. Percorro, a destra, la rampa pedonale di accesso – che porta, per chi non lo sapesse, anche alla fermata Tper “Reggio-via Fanti” – e, avanzando, sento l’eco di voci amplificate provenire dall’interno del parcheggio, illuminato da potenti neon. All’interno – è utilizzabile solo il piano terra – ci sono una ventina di macchine. Ma pure un uomo, di spalle, che urina contro un pilastro. Non lo fotografo. Le voci sono sempre più vicine ma non vedo nessuno. Faccio dietro front. Un rider sfreccia, superandomi a sinistra, pedalando su quelle biciclette mostruose a pedalata assistita.
Recupero l’auto e vado in via dal Verme, che è sull’altro lato del parcheggio ex Gasometro. Arrivo in fondo alla via senza superare il passaggio a livello e faccio un inversione a “u”. In via dal Verme gli stalli per le auto abbondano, ma le ombre della sera, è quasi notte (in particolare quelli più prossimi alla ferrovia) scoraggiano chiunque dal parcheggiarvi. L’illuminazione a basso impatto ambientale ti inghiotte come in una trama da film dell’orrore. Infatti il parcheggio è vuoto, non c’è anima viva tranne un gruppo di quattro-cinque color people, con le biciclette a mano, che staziona su una delle uscite laterali del sillos. Li fotografo senza scendere dall’auto.
Il parcheggio dell’ex Gasometro l’ho visitato anche di giorno: alla preoccupazione notturna percepita si sostituisce un senso di sconforto estetico alla faccia del diritto alla bellezza. Immondizia, scritte sulla struttura e sui manufatti in cemento del sottopasso realizzate da writer che avrebbero bisogno di lezioni di stile. Anche la tabella della fermata Tper “Reggio-via Fanti” è vandalizzata. Le tante auto parcheggiate sono circondate da immondizia, gettata al di là delle transenne che chiudono l’accesso ai piani superiori, da scatoloni e sacche appoggiate di fronte alla guardiola, che una volta ospitava il custode. Il tutto corredato da vandalismi e i soliti graffiti di dubbio gusto. Sulla carta un ottima sinergia della mobilità, ma nella realtà?
Scusate la mia mancanza: non un cartello qualsiasi, ma uno proprio lì e grande quanto la bocca di una galleria…
Sarebbe Aristotele, prima di GG, ma va bene lo stesso, analisi impeccabile. Aggiungo un particolare che ai miei occhi è odioso perché significativo di una mentalità sciatta e rozza, anche se di poco conto: in un cartello stradale, quindi fatto stampare dal comune e apposto da un’azienda che fa quello di mestiere, c’è un refuso. Da TRE anni, almeno. Nessuno se ne è accorto. Nessuno l’ha cambiato. A voi scoprire dove.
Quel parcheggio, il modo in cui non si è fatto niente per dieci anni (l’attuale sindaco da quanti anni è in carica?), un CDA della Til composto da figuranti flaccidi messi lì sappiamo perché, il fatto che si cercano ricette per alimentare il centro di presenze buone e le abbiamo sotto il naso ma l’amministrazione non le vede… Tutto questo è emblematico della capacità di amministrare Reggio negli ultimi anni. Bravissimi tutti.
buongiorno a proposito di tale parcheggio ribadisco il concetto che le cose intelligenti a Reggio nell’Emilia non vengono capite, anzi, dico questo in quanto ho sfruttato questa opportunità di parcheggiare il mezzo che usavo per lavoro, carico di campionari e collezioni per diversi anni in quanto a pagamento,con il controllo delle guardie giurate 24 ore, spendevo euro 20, dicasi 20 al mese, euro 3 al giorno e euro 1 all’ora, mai avuto problemi, anzi , abitando in c.so Garibaldi, mi facevo sia alla mattina che alla sera una bella camminata salutare attraverso il parco pubblico, ripeto, mai un furto mai un graffio, addirittura avevo proposto questa soluzione per 4 o 5 parcheggi a Reggio, in quanto si sarebbero risolti tanti problemi di parcheggi cittadini all’amministrazione ma purtroppo era intenta a fare il parcheggio Zucchi, e in contemporanea l’amministrazione Del Rio ha smantellato il parcheggio di via Pansa, il più intelligente mai fatto, rinunciando al contratto da subito con le guardie giurate poi riducendo gli spazi di parcheggio…dopo 2 giorni i ladri hanno portato via tutti i componenti delle telecamere di sorveglianza..il resto è storia recente… auguri a tutti