Giovedì 3 maggio al teatro Valli di Reggio Mozart e Beethoven con il quintetto De Maria/Carbonare/Di Rosa/Bossone/Pellarin

Giovedì 3 maggio alle 20.30 il teatro Valli di Reggio ospiterà cinque artisti internazionali, solisti italiani conosciuti nei maggiori teatri europei come Pietro De Maria al pianoforte, Alessandro Carbonare al clarinetto, Francesco Di Rosa all’oboe, Francesco Bossone al fagotto e Guglielmo Pellarin al corno, impegnati in un programma dedicato a due compositori come Mozart e Beethoven ma con caratteristiche di unità così forti da potersi considerare come un concerto monografico.




Al Divertimento n. 1 per oboe, clarinetto e fagotto KV 439b di Mozart, pagina di fascinosissima e accattivante eleganza, seguirà il Quintetto in mi bemolle maggiore per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto KV 452, unico lavoro scritto per questo organico, un esempio unico e insuperabile, amatissimo dallo stesso Mozart e certamente più tardi preso a modello da Beethoven per la sua omonima op. 16.

Terminato il 30 marzo, fu eseguito per la prima volta al Burgtheater di Vienna il primo aprile e già in una lettera del 10 aprile il compositore ne parla al padre Leopold: “Vi prego, non siate arrabbiato perché non vi ho scritto per così tanto tempo; – ma voi sapete quanto ho avuto da fare in questo periodo! – (…) Ho composto due grandi concerti e poi un quintetto, che ha ottenuto un successo straordinario; io stesso lo considero come la migliore cosa che io abbia mai scritto in vita mia. È scritto per un oboe, un clarinetto, un corno, un fagotto e il piano forte. Avrei voluto che voi aveste potuto sentirlo! E come è stato ben interpretato!”.

Beethoven scrive le otto Variazioni per due oboi e corno inglese (qui proposte per oboe, clarinetto e fagotto) sul tema “Là ci darem la mano” di Mozart WoO 28 tra il 1795 e il 1796: saranno eseguite per la prima volta al Teatro di Corte di Vienna il 23 dicembre del 1797 in un concerto organizzato dalla Tonkünstler-Sozietät.

È proprio il riferimento a Mozart e (ma non solo) al Don Giovanni a collegare tra loro le due pagine beethoveniane proposte in questo concerto. Scritto nello stesso periodo delle Variazioni, il Quintetto in mi bemolle maggiore per pianoforte, oboe, clarinetto, fagotto e corno op.16 vede infatti la luce tra il 1796 e il 1797, per essere eseguito la prima volta a Vienna, presso la Großer Redoutensaal del Burgtheater, il 6 aprile di quello stesso anno.

Pubblicato solo nel 1801 dall’editore Mollo di Vienna con dedica al principe Joseph Johann zu Schwarzenberg, il Quintetto – uno dei più significativi traguardi della prima fase compositiva beethoveniana – viene eseguito per la prima volta il 6 aprile del 1797 nell’ambito di un concerto organizzato da Ignaz Schuppanzig, l’eccellente violinista amico di Beethoven.