A Reggio sei comitati di cittadini uniti contro l’installazione senza regole delle antenne di telefonia

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Lo scorso 9 dicembre i rappresentanti di sei comitati di cittadini di Reggio, che nei mesi e negli anni scorsi hanno promosso mozioni popolari o azioni legali contro il Comune, che ha l’ultima parola sull’autorizzare o meno le installazioni di nuove antenne per la telefonia, si sono uniti tra loro con l’obiettivo di fare fronte comune per evitare la collocazione indiscriminata delle stesse, pretendendo una gestione migliore della materia da parte dell’amministrazione comunale.

“Sempre più di frequente – hanno accusato i comitati – accade che, all’improvviso, la gente si trovi antenne vicino a casa senza che il Comune abbia intrapreso con la cittadinanza coinvolta il minimo processo partecipativo”. Il territorio comunale di Reggio, secondo i rappresentanti dei comitati, “è già ampiamente coperta ma i gestori, con le loro nuove antenne, vogliono solo aumentare i loro profitti. Chi ci rimette, invece, in salute e in soldoni, perché è innegabile che le abitazioni dei dintorni si svalutino, sono tutti gli altri”.

Per Massimo Cocconcelli del comitato di via Filzi “è inammissibile che un’amministrazione imponga dei diktat su tematiche così importanti, senza coinvolgere la cittadinanza. Siamo cittadini, non sudditi”. Secondo Michele Lagano del comitato di San Prospero Strinati “colpisce il divario generazionale tra la classe politica di ieri e gli amministratori di oggi. Renzo Bonazzi, Cesare Campioli e Ugo Benassi, dotati di un forte senso della comunità, furono protagonisti di un’epoca storica che ha saputo coniugare la politica, la conoscenza e la responsabilità in modo esemplare. Gli amministratori odierni, al contrario, hanno amministrato con spirito impiegatizio e burocratico, rigettando completamente l’assunzione di ogni principio di responsabilità. Forti con i deboli, deboli con i forti”.

Per Anna Paola Ferrari “il comitato di via Gozzano ha imparato dalla vicenda dell’antenna, “ereditata” da un’altra postazione, che per l’amministrazione comunale di Reggio esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B”: nel mirino sono finite “scelte politiche infelici che penalizzano alcuni cittadini e danneggiano irrimediabilmente una parte della città di elevato valore paesaggistico. Una cecità che non permette di raccogliere gli inviti a collaborare per trovare soluzioni condivise e alternative che pure sono state proposte”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Barbara e Federica del comitato di via Terrachini, Mauro del comitato di via Assalini e l’avvocata Elena Dall’Olio del comitato di via Plauto.