Sicurezza a Reggio e provincia: 41 nuovi carabinieri assegnati ai reparti

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Il comandante della Legione carabinieri, generale di Brigata Massimo Zuccher, per il rafforzamento del dispositivo di sicurezza costituito dalle stazioni disseminate su tutto il territorio della regione ha disposto l’assegnazione a Reggio Emilia di 41 nuovi carabinieri, tra città e provincia.

Si tratta di giovani militari che hanno seguito un percorso formativo comune di base, per poi specializzarsi per la successiva destinazione territoriale. Sono stati formati nelle scuole dell’Arma dei Carabinieri di Torino, Velletri, Campobasso, Iglesias, Reggio Calabria.

I nuovi carabinieri assegnati ai presidi territoriali della provincia contribuiranno ad accrescere i livelli di sicurezza nelle 38 stazioni, una tenenza e tre compagnie, dipendenti dal Comando provinciale di Reggio Emilia. L’incremento delle unità ai reparti dislocati nell’ambito della provincia consentirà di garantire anche la recente revisione degli orari di apertura delle caserme che sono stati incrementati con il fine di garantire una ancora più ampia possibilità per i cittadini un punto di riferimento.

I reparti alimentati con le nuove risorse sono stati scelti dal comandante della Legione, privilegiando soprattutto le aree dove l’Arma è l’unico presidio di polizia. Le nuove unità sono state assegnate lungo la dorsale appenninica, per consolidare la presenza dello Stato anche in aree isolate, spesso di difficile raggiungimento, soprattutto in caso di avversità atmosferiche e non estranee ai rischi di possibili infiltrazioni di soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica e monitorarne la presenza.

Nel comprensorio ceramico e nei comuni limitrofi del capoluogo reggiano e dei centri maggiori, per contrastare i fenomeni di criminalità, quelli legati al traffico di sostanze stupefacenti e di altri reati che destano maggiore allarme sociale, spesso rivolti in danno delle fasce deboli, e anche lungo l’area della Bassa reggiana.
Importante anche l’assegnazione di una buona quota di personale femminile che sarà impiegata con priorità rispetto ai reati rientranti nella sfera del codice rosso per far sì che le vittime, grazie anche agli ambienti creati a Reggio Emilia e provincia nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, siano adeguatamente sostenute nel delicato momento della denuncia di violenze e abusi.