Si è spento, all’età di 89 anni, Nino Squarza. Il suo nome è legato a quasi tutti gli artisti e intellettuali che hanno operato a Reggio Emilia a partire dagli anni Sessanta, perché Nino Squarza è stato uno dei più attivi animatori culturali della nostra città. Dopo aver frequentato l’istituto Venturi di Modena studiando con Luigi Spazzapan, nel 1959 Squarza è tra gli animatori della “contromostra” organizzata in reazione al Premio Città del Tricolore, con i compagni di strada Angela Bergomi, Mario Pini, Nello Parisi, Marco Gerra e Gianni Ruspaggiari, anche lui recentemente scomparso.
I sodalizi e le amicizie con Nanni Scolari, Corrado Costa e Adriano Spatola lo avvicinano all’esperienza del Gruppo 63, di cui diviene membro e col quale inizia a collaborare realizzando anche alcune grafiche per la rivista Malebolge. Dalle prime esperienze legate all’informale, Squarza attraversa il ritorno alle poetiche dell’oggetto e all’arte programmata, associandosi per qualche tempo anche all’amico Gianni Ruspaggiari nel Gruppo SR. Collabora anche all’esperienza della libreria Rinascita, per la quale cura lo spazio espositivo. La sua attività nel campo della grafica e del design è accompagnata da un ritorno alla figurazione in ambito artistico e da una un rinnovato interesse per il disegno e la pittura, in linea con le tendenze artistiche. Rimarrà poi fedele alla pittura fino alla fine. Innumerevoli le esposizioni cui partecipa e le iniziative di cui è stato organizzatore e di cui ha curato l’allestimento.
Squarza compare più volte nella mostra che inaugura a Palazzo dei Musei mercoledì 29 novembre, alle ore 18 Giulio Bizzarri. Arte divertissement pubblicità, perché in qualche modo Squarza ha iniziato il giovane Bizzarri al mestiere di grafico e con lui ha lavorato anche ad alcune esperienza in campo artistico.
Di seguito, un ricordo dell’artista Marcello Grassi.
di Marcello Grassi *
Nino Squarza ci ha lasciati venerdì notte. Ho atteso alcuni giorni per scrivere poche parole su un supporto che certamente era lontano, dal suo appartenere, ad una altra (alta) civiltà. Intellectualis nella forma più genuina, agitatore culturale, grafico, pittore, uomo davvero d’altri tempi. Mi ha insegnato che arte e poesia, e letteratura, si alimentano a vicenda, imponendomi alcune letture, soffermandosi sulle mie fotografie come nessuno aveva ancora fatto (sto parlando del 1986 o giù di lì). Mi ha incitato anche a lasciare questa arida provincia e non sto a spiegare i motivi dei pro e dei contro.
Testardo come pochi ha a volte imposto, fatto e brigato fino all’inverosimile ma, sempre, con il cuore in mano ed il libero arbitrio. Uomo davvero genuino difficile da plasmare, fermare, ‘obbligare’. Artista come pochi ne ho conosciuti da vicino. Una presenza che già da anni si era fatta silente oggi non c’è più. Una mancanza vera. Condoglianze alla famiglia.
Ciao Nino.
(*) artista
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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