A Modena il tavolo prefettizio per il contrasto alla violenza sulle donne

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Si è svolta martedì 28 novembre nella sede della Provincia di Modena, presieduta dal Prefetto di Modena Alessandra Camporota, alla presenza del Presidente della Provincia di Modena, Fabio Braglia, della Consigliera provinciale con delega alle pari opportunità Maurizia Rebecchi, del Questore, dei Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la riunione del “Tavolo per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne”.

Del tavolo fanno parte i rappresentanti del Comune di Modena e delle Unioni dei Comuni, dell’Azienda Unità Sanitaria Locale e dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena, dell’Università e dell’Ufficio scolastico provinciale, nonché rappresentanti dei Centri antiviolenza e associazioni del privato sociale dedicate alla tutela delle donne.

Nel corso della mattinata sono stati presentati i dati raccolti ed elaborati nell’ultimo anno dal Sistema informativo sulla violenza di genere della Provincia e le azioni di contrasto ai fenomeni di violenza contro le donne, con la dirigente Patrizia Gambarini e l’esperto di statistica Massimiliano Vigarani.
L’assessora alle pari opportunità del Comune di Modena Grazia Baracchi ha presentato il progetto “Educare alle differenze”, alcune studentesse e studenti hanno raccontato la loro esperienza e l’Assessora del Comune di Maranello, Daniela Ottolini, con deleghe a a lavoro e formazione, servizi sociali ed Europa, ha presentato il “Progetto Lei: legalità, emancipazione, indipendenza”, portando anche una testimonianza concreta da parte di una delle donne protagoniste del progetto.

Monja Zaniboni, Sindaca di Camposanto, parlando di “Azioni di rete e Azioni dirette”, ha portato la testimonianza di una donna vittima di violenza e dell’imprenditore che l’ha aiutata, mentre il Comune di Formigine ha parlato del Centro antiviolenza Tina nell’ambito del progetto “L’Unione in rete per le donne”. Daniela Sirotti Mattioli, vice sindaca di Castelnuovo Rangone con deleghe a pari opportunità, differenze di genere e contrasto alle discriminazioni, ha illustrato del progetto “Uniti contro la violenza”- Servizi e attività nell’Unione Terre di Castelli” e il comandante della Polizia locale dell’Unione del Sorbara Luca Di Niquili ha parlato della cultura della formazione e dell’educazione alla legalità come strumento di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne.

Per il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia “il contrasto alla violenza sulle donne riguarda tutti noi, riguarda le nostre scelte quotidiane e tocca da vicino tutta la comunità. Non possiamo più tollerare azioni scellerate come quelle che anche in questi giorni abbiamo visto e letto, occorre agire in fretta per promuovere la cultura del rispetto e della libertà anche nelle generazioni più giovani. Basta femminicidi e basta violenze, il momento di agire è questo e dobbiamo farlo in fretta”.

Il Presidente ha, poi, sottolineato come sia necessaria “una forte azione di educazione nelle nuove generazioni e la scuola può essere il luogo privilegiato per compiere azioni educative mirate e concrete. Fornire agli studenti la registrazione dei lavori del Tavolo è un segno importante in questa direzione, di cui ringrazio la Prefetta Camporota, la dirigente dell’ufficio scolastico Provinciale Tomaselli e tutti i professori”.
Anche per la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Veronica Tomaselli «La crescita esponenziale del fenomeni di violenza fisica/morale nei confronti delle donne richiede soprattutto interventi di prevenzione. In questo senso, la scuola, quale luogo di diffusione della cultura e di formazione degli individui, costituisce la sede privilegiata anche per l’affermazione di nuovi modelli culturali, improntati ai concetti di parità, uguaglianza, rispetto, legalità, integrazione. Le Istituzioni Scolastiche modenesi da sempre si sono dimostrate attente alla tematica del femminicidio, favorendo e partecipando a iniziative di sensibilizzazione su tale fenomeno. Il coinvolgimento degli studenti al tavolo, per il quale ringrazio il prefetto Dott.ssa Camporota e il Presidente della Provincia Braglia rappresenta il punto di partenza di tali interventi di sensibilizzazione, in quanto consente loro di confrontarsi concretamente con il problema da un diverso angolo visuale, divenendo essi stessi parte attiva di un’attività istituzionale di diretto contrasto del femminicidio, svolta mediante il confronto fra soggetti preposti quotidianamente alla lotta contro la violenza sulle donne».

Il Prefetto, ringraziando tutti i presenti e, in particolare, gli studenti delle scuole superiori che, accompagnati dai loro docenti, hanno assistito li lavori del Tavolo, ha sottolineato come “quello della violenza nei confronti delle donne sia un fenomeno in crescita. E’ necessario – ha proseguito – investire soprattutto nella prevenzione, intervenendo in maniera trasversale, coinvolgendo la famiglia, la scuola, la rete amicale e dello sport, per parlare con i giovani e per formarli, sensibilizzandoli sul tema delle relazioni interpersonali, l’affettività e la sessualità, per insegnare loro che l’amore non è mai possesso e non è mai violenza. Oggi la nostra attenzione deve essere rivolta alle giovani generazioni, ed è una vera e propria sfida per i prossimi anni, perché è ormai chiaro a tutti che la violenza sulle donne che arriva fino al femminicidio è un problema culturale e sociale, e purtroppo vi è ancora uno squilibrio di potere nei rapporti fra uomo e donna, sebbene qualcosa si stia muovendo nella società. Occorrono, tuttavia, forti investimenti in termini di risorse umane e finanziarie”

“Il lavoro di squadra, come quello rappresentato dal Tavolo odierno, – ha concluso il Prefetto – testimonia la attitudine del territorio modenese ad operare in sinergia ed a “fare sistema”, attitudine già positivamente sperimentata in altri ambiti altrettanto importanti e decisivi per il tranquillo e sereno svolgimento della vita sociale, ed è una riprova della ricchezza, in termini di sensibilità e di avanzata maturità, del contesto istituzionale ed aggregativo della provincia.”