Botta e risposta a distanza tra la premier Giorgia Meloni e il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Il presidente del Consiglio nel question time al Senato aveva detto: “Se non vado errata, facendo un conto a spanne, siamo a 6,5 miliardi di euro”. Così ha aggiornato il conteggio del fondi a disposizione del post-alluvione in Emilia-Romagna. La premier ha annunciato che nell’ambito della revisione del Pnrr il governo ha proposto di assegnare altri 1,2 miliardi di euro alla ricostruzione di Emilia-Romagna, Toscana e Marche, colpite dall’alluvione nel maggio scorso. E ha continuato: “Non c’è nessuna promessa mancata e nessuna distrazione, almeno non da parte del governo”. E conclude: “Perché, anche qui, mi consenta di segnalare, sommessamente -si rivolge al senatore De Cristofaro- che la piattaforma Sfinge, di competenza della Regione Emilia-Romagna, cioè lo strumento attraverso il quale i privati possono presentare le domande di risarcimento, è operativa solo dal 15 novembre scorso: due mesi dopo l’ordinanza del commissario, che è del 14 settembre”.
I deputati emiliano romagnoli del Partito democratico hanno poi replicato alla premier: “Ancora una volta la presidente Meloni ripete il maldestro tentativo di scaricare sui territori la responsabilità dei ritardi. Complimenti a lei e al commissario Figliuolo: domani li incontreremo entrambi e faremo un po’ di mea culpa per non aver sempre confidato in rapide puntuali e soddisfacenti risposte che invece ci sono state. Le strade sono state ripristinate. Le frane non erano poi così frane. Le imprese e i cittadini domani restituiranno, con bonifici, le troppe risorse che sono state date a loro”. Lo dichiarano in una nota i parlamentari democratici dell’Emilia Romagna Andrea Gnassi, Ouidad Bakkali, Graziano Delrio, Andrea De Maria, Paola De Micheli, Maria Cecilia Guerra, Ilenia Malavasi, Daniele Manca, Virginio Merola, Andrea Rossi e Stefano Vaccari.
Mentre sui social il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini si è detto “stupito che la presidente Meloni rilanci polemiche infondate a proposito dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Temo, peraltro, che sia male informata, come abbiamo visto anche su altre vicende, ma questo non è un problema che ci riguarda.
Viceversa, come ha ben chiarito il Commissario Figliuolo in Assemblea legislativa due giorni fa, la piattaforma dell’Emilia-Romagna per supportare la ricostruzione ed erogare i rimborsi è la prima a risultare pronta tra le Regioni coinvolte. E lo è stata nel momento in cui si sono perfezionate le ordinanze del Commissario, sono cioè stati chiari i requisiti e parametri su cui adeguare la piattaforma stessa.
Approfitto invece del fatto che Meloni si sia finalmente ricordata dell’alluvione per tornare a chiederle se sia confermato l’impegno solenne che proprio lei prese qui, sul territorio, all’indomani dell’alluvione, e cioè garantire il 100% di rimborsi per i danni subiti da famiglie e imprese. Le ricordo infatti che il decreto del suo Governo ancora oggi esclude dai rimborsi tutti i beni mobili devastati dall’alluvione (cucine, sale da pranzo, camere da letto, elettrodomestici, autovetture e motoveicoli, ecc.). Venga a spiegarlo alle famiglie alluvionate che quei danni non possono essere ristorati; oppure corregga la norma, accogliendo l’emendamento che abbiamo presentato al Senato per coprire finalmente questi beni esclusi.
Ecco, mi aspetterei di sentire la premier parlare di questo. O del fatto che, ad oggi, sono presenti meno di un terzo delle risorse necessarie per la ricostruzione in generale, e in particolare meno di un terzo di quelle stimate dal suo Esecutivo per gli indennizzi per famiglie e imprese. Un Governo dovrebbe parlare con gli atti concreti più che alimentare polemiche sul nulla”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]