Si trovava a bordo di un autobus della società Seta diretto a Boretto quando si è alzato per andare a chiedere al conducente come doveva fare per andare a Brescello.
Quando gli è stato spiegato che si trovava nell’autobus sbagliato, cioè quello diretto a Boretto, ha ptreteso di essere portato a Brescello. Dai toni arroganti alle offese e minacce nei confronti dell’autista che ha cercato di aggredire, non riuscendovi grazie al fatto che la porta della postazione dell’autista era chiusa.
Il transito di una pattuglia dei carabinieri di Cadelbosco Sopra, la cui attenzione è stata richiamata proprio dalla vittima ha posto fine alla condotta aggressiva dell’uomo, consentendo quindi la ripresa della corsa dell’autobus interrotta per 20 minuti.
Con l’accusa di interruzione di pubblico servizio e minaccia aggravata, i carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia un 28enne residente in un comune della bassa reggiana.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri di Guastalla, intorno alle 18.40 del 27 ottobre, durante il transito dell’autobus in via Romana del comune di Poviglio, uno dei passeggeri ha raggiunto l’autista al posto di guida, chiedendo in modo arrogante, come doveva fare per arrivare a Brescello.
Appreso dall’autista che l’autobus che stava conducendo non era destinato a Brescello, bensì a Boretto, il giovane cominciava ad agitarsi pretendendo di essere condotto a Brescello. Alle spiegazioni dell’autista, un 63enne di Cadelbosco Sopra, il giovane andava completamente in escandescenza tanto che l’autista era costretto ad arrestare la corsa e accostare sul margine della strada. Il passeggero infatti iniziava a offendere e minacciare di morte l’autista e contemporaneamente cercava di guadagnare l’accesso alla postazione di guida per aggredire fisicamente il conducente, cosa che non gli è riuscita in quanto l‘autista teneva chiusa la porta. Gli stessi passeggeri presenti, per paura, non intervenivano mentre solo il transito di una pattuglia dei carabinieri di Cadelbosco Sopra, richiamati dall’autista, riusciva a porre fine a tale condotta.
Un’attività non semplice, tanto che gli stessi militari per convincere il giovane a desistere hanno dovuto chiedere il supporto di un altro equipaggio, riuscendo a far scendere il giovane dall’autobus che dopo venti minuti riprendeva la corsa per Boretto. Successivamente l’autista dell’autobus si presentava presso la stazione dei carabinieri di Cadelbosco Sopra per raccontare i fatti.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]