Un appello indubbiamente istituzionale, ma dal grande valore politico. È quello pronunciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ospite d’onore e relatore all’assemblea delle Province italiane a L’Aquila. Nel suo intervento il capo dello Stato ha auspicato che gli Enti di mezzo, degradati di fatto dalla legge di riordino firmata ai tempi del Governo Renzi da Graziano Delrio, parlamentare reggiano del Pd ed ex ministro, tornino a essere punti di riferimento per le proprie comunità, con servizi e funzioni adeguate.
Parole importanti, che sembrano dare ragione a chi, da territori come Varese, invoca, da tempo, un ritorno al primo livello, cioè all’elezione diretta del governo provinciale.
“Auguro alle Province italiane di servire con onore e successo le loro comunità. E’ tempo di ripresa dopo la transizione che le ha riguardate. E’ tempo di ripartire al più presto”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel suo intervento.
“Le istituzioni, la loro architettura, la loro qualità sono cruciali per assicurare rispetto dei principi costituzionali e per adempiere al dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ‘impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione alla vita del Paese, come recita l’articolo 3 della Costituzione. La Provincia, le Province nel loro insieme, possono e devono partecipare a questo essenziale compito di coesione sociale. Sarebbe un grave errore affidarsi soltanto alla forza inerziale della crescita quantitativa delle aree metropolitane e degli insediamenti produttivi, collocati nei nodi delle principali reti logistiche e di comunicazione”.
“Un fatto storico la presenza oggi del Presidente della Repubblica, il regalo più bello che potessimo ricevere. Al governo chiediamo di proseguire con il corretto rapporto istituzionale per l’attuazione del Pnrr. Chiediamo le risorse che ci spettano per colmare lo squilibrio, circa 800 milioni di euro di sottofinanziamento, si spera in tempi celeri. Chiediamo di concludere il processo di riforma, siamo normati da una legge di 10 anni fa, approvata in attesa di referendum costituzionale, non possiamo essere normati ancora da una legge transitoria” Sui costi della riforma e la reintroduzione delle giunte provinciali retribuite: “sarà un costo contenuto, tra 50 e 80 milioni di euro per tutte le province italiane, necessari per ridare ruolo e prestigio e piena operatività all’ente provinciale, il presidente è del resto già retribuito”.
Ha commentato Michele De Pascale, presidente della Provincia di Ravenna, il nuovo Presidente dell’Unione delle Province d’Italia all’Aquila per l’assemblea nazionale dell’Unione Province Italiane.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]