Giovedì prossimo un primo incontro nella sede della Regione Emilia-Romagna con azienda e lavoratori. Nel frattempo, verrà inviata una lettera al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, avanzando la disponibilità a considerare qualsiasi ipotesi di riconversione e ristrutturazione industriale. Fermo restando, però, che è inaccettabile la decisione di chiudere il sito produttivo della Magneti Marelli a Crevalcore, nel bolognese, dove lavorano circa 230 persone, annunciato martedì dal Fondo americano KKR, proprietario dello storico marchio della Motor Valley.
Sono i punti ribaditi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in visita al presidio permanente dei sindacati davanti alla fabbrica di Crevalcore. Ad accompagnarlo anche l’assessore regionale alle Attività Produttive, Vincenzo Colla.
“Siamo venuti per ribadire la vicinanza alle lavoratrici e ai lavoratori, a cui assicuriamo il massimo impegno della Regione per scongiurare l’ipotesi della cessata attività- hanno detto Bonaccini e Colla-. Non possiamo accettare una scelta immotivata e incomprensibile come quella della cessata attività, che mette a repentaglio oltre 230 posti di lavoro”.
Durante l’incontro è stato confermato l’appuntamento di giovedì prossimo in Regione con azienda e sindacati, mentre ieri l’assessore Colla ha contattato il ministro Urso: “Ci aspettiamo la convocazione immediata di un tavolo a livello nazionale e di un incontro con il Governo”, ha aggiunto Bonaccini, “e invieremo al Ministero una lettera per assicurare la massima disponibilità a discutere di qualsiasi ipotesi di riconversione e ristrutturazione industriale dello stabilimento che permetta di salvare i posti di lavoro”. “Si tratta di un settore strategico per il Paese e per l’Emilia-Romagna- chiude insieme all’assessore Colla-: noi vogliamo fare la nostra parte fino in fondo, lo stesso chiediamo faccia il Governo”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]