E’ iniziata la sagra della Giareda in Corso Garibaldi a Reggio Emilia. Nel pomeriggio di mercoledì il taglio del nastro alla presenza delle autorità civili e religiose. Poi nella serata, alle 21, il passaggio degli sbandieratori di Quattro Castella, seguiti dal pubblico in un passaggio attraverso e bancarelle.
Il programma di oggi giovedì 7 settembre
ore 18.30
Sala del Tricolore, palazzo Municipale
premiazioni del 44esimo Concorso poesia dialettale “La Giarèda”, accesso libero
ore 21
Chiostro Minore di corso Garibaldi, 44
“Nativitas tua”, viaggio della tradizione mariana dal gregoriano ai giorni nostri. Accompagnamento musicale a cura della Cappella Musicale della Cattedrale di Reggio Emilia direttore Primo Iotti. Opere di Lasso, Caccini, Mozart, Bartolucci, Bonicelli, Guglielmi, Mattioli, Mamoli, Orlandini.
Le celebrazioni liturgiche e i momenti di preghiera culmineranno con la messa solenne nella Basilica della Ghiara, venerdì 8 settembre, alle ore 11, celebrata dal vescovo della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, Giacomo Morandi.
Le parole del sindaco Luca Vecchi al taglio del nastro. “Con questa 44esima edizione, la Giareda rinnova i suoi significati – religioso, civile, culturale, economico – che possono essere contenuti in una sola parola: comunità”, ha detto mercoledì sera il sindaco Luca Vecchi, durante l’inaugurazione della Sagra di Reggio Emilia.
Il sindaco si rivolgeva a visitatori, esercenti, artigiani e autorità, fra le quali il prefetto Maria Rita Cocciufa, l’arcivescovo Giacomo Morandi, il presidente della Provincia Giorgio Zanni e quello della fabbriceria del Tempio della Ghiara Gino Farina, l’assessora alla Valorizzazione del Centro storico, Attività produttive e Commercio Mariafrancesca Sidoli e il priore della Comunità dei Servi di Maria della Ghiara, padre Cesare Antonelli.
“La Giareda ha sicuramente forti radici nella tradizione della nostra città – ha aggiunto il sindaco – ma non manca, anche quest’anno, di includere, accanto a un forte senso di appartenenza, una propensione a innovare, grazie alla capacità dei suoi promotori e affezionati frequentatori, cioè le cittadine e i cittadini di Reggio Emilia, di far dialogare tradizione e cambiamento. Anche per queste caratteristiche, la Giareda è tipicamente la festa della nostra città.
“Anche i luoghi, in particolare quelli pubblici, sono parte della comunità, perché le permettono di vivere e la raccontano – ha proseguito il sindaco – I luoghi di solito dicono tanto delle persone che li abitano. Vale anche per i luoghi della Giareda che si articola, accanto all’antica e splendida basilica, lungo un percorso che va da porta Santo Stefano di fatto a porta Castello: un sistema non solo di strade e piazze importanti, ma prima ancora di luoghi con significati importanti, di spazi che le diverse recenti riqualificazioni e iniziative hanno inteso valorizzare e dedicare maggiormente alle persone.
“Le antiche piazze Gioberti, Roversi, della Legna e di porta Castello sono tornate ad essere appunto piazze, luoghi di sosta, di incontro e ritrovata qualità urbana, grazie a progetti innovativi, che hanno risposto sia alla necessità di valorizzazione del passato e sia ai bisogni e stili di vita contemporanei.
“Ancora una volta dunque – ha conclusi il sindaco – dialogo fra tradizione e innovazione, un dialogo pacifico, che non potrà non accompagnare i giorni della nostra Giareda”.
La viabilità. Dal 6 al 10 settembre saranno chiuse al transito veicolare piazza Gioberti, corso Garibaldi, le vie Santa Liberata, Emilia Santo Stefano, (da Via Nuova fino a piazza Gioberti), Minghetti.
Il 9 e 10 settembre, il divieto di transito interesserà anche via Emilia Santo Stefano da via Monte Pasubio/Minghetti a piazza Gioberti; piazzale Roversi (con il mantenimento di un passaggio per i mezzi diretti in via del Cristo e in vicolo del Folletto).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]