Modena. 16enne ucciso al Novi Sad, preso in Inghilterra secondo uomo

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Secondo arresto per l’omicidio a coltellate di Muhammad Arham, pachistano di 16 anni ucciso il 31 marzo al parco Novi Sad di Modena durante una rissa scaturita da attriti nel Paese d’origine.

A giugno era stato arrestato un 17enne connazionale, mentre il 25 luglio è stato individuato in Inghilterra un altro dei tre presunti responsabili, un 23enne, anche lui del Pakistan: la Polizia inglese ha eseguito il mandato di arresto internazionale emesso il 7 luglio dal Gip di Modena, su richiesta della Procura che coordina le indagini dei carabinieri.
Il 23enne, oltre che di omicidio volontario, è indagato per tentato omicidio visto che altri due giovani rimasero feriti nella rissa.
I carabinieri di Modena hanno mantenuto il collegamento con le polizie di diversi Paesi, attraverso il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, consentendo di indirizzare le ricerche sul latitante in Inghilterra, fino al rintraccio e alla cattura.

L’arresto in Inghilterra del 23enne presunto assassino, in concorso con altre due persone, del giovane pakistano Muhammad Arham al Novi Sad, lo scorso marzo, “è un buona notizia per Modena ed è positivo che arrivi alla vigilia dell’incontro con il ministro Piantedosi dal quale ci aspettiamo risposte concrete sui bisogni della città”.

Il sindaco Gian Carlo Muzzarelli commenta così l’annuncio della Procura modenese rispetto all’attività svolta per assicurare alla giustizia gli indagati per l’omicidio che “creò sconcerto a Modena e rimbalzò sulle cronache nazionali evidenziando una situazione di difficoltà dovuta anche alle carenze degli organici delle forze dell’ordine e a una gestione fuori controllo dei trasferimenti dei migranti da parte del Governo”.

Nel complimentarsi con il procuratore Masini, con i Carabinieri e con la polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini, il sindaco sottolinea come questa vicenda abbia rafforzato “la richiesta di elevare la Questura in fascia A, per ottenere il necessario adeguamento degli organici, e un diverso approccio al tema dell’accoglienza, anche rispetto ai minori stranieri non accompagnati”.