Sarà perché si cominciano a vedere (o rivedere) situazioni di forte disagio, mai scomparse, amplificate dal delitto avvenuto in stazione centrale il 31 maggio scorso, quando fu ucciso un ragazzo diciottenne senza fissa dimora, ma una tenda “igloo” verde mimetico – piantata da diversi giorni nel parco Baden Powell, in via Marzabotto a Reggio Emilia, proprio dietro il Centro interculturale MondoInsieme e la Sezione Scout di Reggio- non può, o non dovrebbe, passare inosservata. Come alcune persone stese sulle panchine, probabilmente il loro letto, con accanto un brick di succo di frutta. Non le abbiamo riprese.
Se fossimo poeti diremmo «e per tetto un cielo di stelle». Però non lo siamo. Facciamo cronaca e abbiamo registrato questi avvistamenti la mattina di sabato 15, di domenica 16 luglio, di sabato 22 e, dopo alcuni giorni di assenza, nuovamente il 29 luglio. Al pomeriggio, la tenda scompare.
Negli ultimi quattro mesi si sono registrati in città duecento nuovi arrivi di migranti. Si legge che si stanno attivando gli enti preposti e le istituzioni possibili per trovare soluzioni per accoglierli, soluzioni non sempre facili.
In questa emergenza migranti in città dovuta sicuramente all’aumento degli sbarchi, ci chiediamo se anche i responsabili delle comunità nazionali/religiose che vivono a Reggio Emilia partecipano a questi tavoli istituzionali per fornire il loro contributo organizzativo.
Si, loro partecipano, eccome se partecipano ma la situazione è al collasso .
Mi piacerebbe vedere ogni tanto anche quelli di Iniziativa Laica che bla bla bla… Ma di concreto NULLA!
“Facciamo cronaca e abbiamo registrato questi avvistamenti”
Una nuova pratica: l’homeless watching.