Regione: 600 mln per le strade in Appennino

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La relazione sull’alluvione dell’assessore Igor Taruffi è stata presentata in Commissione Territorio e Ambiente. Fdi e Lega lo criticano e promuovono il governo: “C’è un nuovo e migliore modello per affrontare i problemi”. Pd, Lista Bonaccini, ER Coraggiosa e M5s controbattono: “L’esecutivo nazionale è in ritardo su tutto, servono risorse e certezze per cittadini e imprese”

“Per affrontare la fase emergenziale del post alluvione sulle strade dell’Appennino emiliano-romagnolo servono 600 milioni di euro, ma dal governo sono arrivati solo 200 milioni. Il costo della ricostruzione reale delle strade arriverà a oltre un miliardo. Ci sono oltre 3.300 interventi urgenti in 82 comuni montani. Molte strade non verranno ricostruite nello stesso sedime perché questo è impossibile da un punto di vista tecnico”.

È netto Igor Taruffi, assessore regionale alla Montagna, nel fare il bilancio del post-maltempo in Appennino nel corso della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro.

“È una corsa contro il tempo: i cantieri devono essere fatti entro l’autunno perché altrimenti l’inverno li blocca e c’è il rischio di nuovi danni. Per questo dal governo servono scelte e indicazioni che non stanno arrivando, in primo luogo sulla nomina del commissario alla ricostruzione visto che la ‘favolina’ del fatto che c’è un commissario all’emergenza e uno alla ricostruzione non regge più”, spiega Igor Taruffi che ricorda come “degli 1,6 miliardi arrivati dal governo per l’emergenza solo 200 milioni sono già andati alla Protezione civile per interventi di pronta urgenza, gli altri sono andati a famiglie e imprese per affrontare i loro danni: abbiamo bisogno di 600 milioni di pronto intervento, ma ne abbiamo ricevuti solo 200 milioni. Ci preoccupa che a fronte di nostre puntuali indicazioni sugli interventi necessari su strade e frane non ci sono ancora certezze da parte dell’esecutivo nazionale. Bisogna capire che è avvenuto un evento straordinario ed eccezionale, ora bisogna parlare degli effetti del cambiamento climatico”.

“La presidenza della commissione Territorio e Ambiente si astrae dal dibattito politico e di scontro e garantisce il dibattito tra maggioranza e opposizione e -spiega il presidente Caliandro- questa commissione deve svolgere il proprio compito di audizione, dibattito e indirizzo. Per questo motivo questa commissione è convocata in maniera permanente e farà delle visite sul territorio nelle zone colpite dall’alluvione”.

Fratelli d’Italia e Lega hanno duramente criticato le parole dell’assessore, mentre Pd, Lista Bonaccini, ER Coraggiosa e Movimento 5 Stelle hanno apprezzato le parole di Taruffi.

“Trovo ingenerosa e non corrispondente al vero la relazione dell’assessore Taruffi: il governo ha agito in maniera positiva rispetto al passato e le scelte che ha fatto le ha fatte nel rispetto delle proprie prerogative”, spiega Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come la modalità scelta dall’esecutivo nazionale per gestire questa emergenza è nuova e migliore rispetto a quanto fatto in passato.

Netto Simone Pelloni (Lega): “Non ho capito se quella di Taruffi è un’informativa o una polemica politica. Ripeto: non si può mutuare l’esperienza del commissario alla ricostruzione del terremoto e quella per l’alluvione, sono due cose diverse. E poi diciamolo: dopo 11 anni ci sono ancora oltre 200 milioni per il sisma che non sono stati spesi”, mentre dal canto suo Daniele Marchetti (Lega) ha sottolineato tre emergenze: “Bisogna gestire il rientro dei cittadini sfollati nelle loro abitazioni o aziende, operare per la regimazione delle acque e la viabilità, anche alla luce dell’impegno dell’esercito e dei vigili del fuoco, bisogna fare chiarezza sui ritardi che mi hanno segnalato per la consegna del materiale per i lavori di ripristino”.

“Ringrazio l’assessore Taruffi che conferma le nostre preoccupazioni: siamo preoccupati del rischio che non ci siano i fondi necessari per far fronte a questi danni, questo rischio è stato ribadito anche oggi alla televisione da un autorevole giornalista di una testata giornalista ritenuta di centrodestra”, spiega Silvia Zamboni (Europa Verde) che rilancia anche le preoccupazioni recentemente espresse dalla Banca d’Italia.

“I dati presentati dall’assessore Taruffi sono un grido d’allarme che condivido. Sbagli chi si nasconde dietro alle nuove fantomatiche modalità di gestione: il centrodestra dica chiaramente che il governo non sa dove trovare i soldi per far fronte ai bisogni. Il governo stesso dice che parte degli 1,6 miliardi stanziati deve arrivare dall’aumento delle entrate del gioco d’azzardo: non solo non si sono i soldi, ma li si vorrebbe prendere facendo cassa sulla pelle delle persone più fragili”, spiega Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che nel ringraziare l’assessore Taruffi chiede certezze sui numeri delle risorse disponibili senza le quali, avverte, “si fermano i lavori. Il governo deve fare la propria parte”.

“Il governo è in ritardo su tutto, serve chiarezza e la Lega smetta di dire che Bonaccini è già commissario perché lo è all’emergenza. Serve il commissario alla ricostruzione e serve che dal governo arrivino risposte più celeri perché è di questo che hanno bisogno i nostri cittadini e le nostre imprese”, spiega Giulia Pigoni (Lista Bonaccini).

Sulla stessa linea il capogruppo Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) per il quale “l’assessore Taruffi ha fatto e sta facendo un gran lavoro. Serve che i governo si assuma le proprio responsabilità: non è riuscito nemmeno a stanziare le risorse per l’emergenza. La situazione è seria e bisogna coordinarci al meglio e per questo è positivo il lavoro della nostra commissione Territorio e Ambiente”.

“Quando ero sindaco ho affrontato l’alluvione del 2012 e in questa veste ho gestito emergenza e ricostruzione. Per questo non riesco più ad accettare come dice il centrodestra che siamo di fronte a un nuovo modello di gestione delle emergenze come se tutto quello che è stato fatto in passato fosse sbagliato: i numeri tanto delle precedenti alluvioni, quanto del terremoto dicono che si è lavorato bene e che le cose sono state fatte in tempi celeri. Ferisce nell’orgoglio amministratori, cittadini e tecnici che hanno operato per le varie ricostruzioni ed è sideralmente distante dalla verità. Mi pare che si stia cercando un appiglio da parte del governo per dire che le risorse non arrivano non perché non ci sono, ma perché il territorio non è ben gestito”, spiega Andrea Costa (Pd), mentre Nadia Rossi (Pd) afferma che “sono d’accordo con il grido d’allarme che è stato lanciato dall’assessore Taruffi: l’azione del governo è indifendibile, se non fosse per le dichiarazioni del ministro Musumeci e del viceministro Bignami. Mi complimento con la collega Evangelisti per come difende il governo, ma ci sono le associazioni di categoria di ogni settore e di ogni colore che chiedono al governo di agire, ci sono i sindaci che lo chiedono: il governo deve ricordarsi che non siamo il nemico, non si può ‘mettere in mezzo’ i nostri cittadini e i nostri territorio. E’ un’azione, una rotta che va invertita quanto prima: appena c’è stata l’alluvione Meloni ha detto ‘ci saranno tutti i soldi’, poi arriva il ministro Musumeci che dice: ‘Non siamo un bancomat’ e che prima di spendere in urgenza avremmo dovuto concertare con il governo come e dire che per salvare quella mamma con il bambino di doveva prima concertare in urgenza con il governo. Poi arriva chi dice ‘Vi fidate di dare i soldi a Schlein e compagni’ come se fossimo dei bambini. Sono cose che non si possono dire. Ricordatevi che da 2000 a oggi il Ministero dell’Ambiente è stato per 12 anni ad appannaggio del centrodestra, per tre anni del centrosinistra e 6 di altre forze politiche e ha assegnato all’Emilia-Romagna 518 milioni di euro…”.