Reggio, la Lega contro la coop Dimora d’Abramo

Guardia di Finanza

“Apprendiamo dagli organi di informazione che il legale rappresentante della cooperativa Dimora d’Abramo risulta indagato dalla Procura nell’ambito di una inchiesta giudiziaria per fatture false con aziende riconducibili alla ‘ndrangheta: in particolare, secondo quanto riportato, l’indagato si sarebbe rivolto a società della criminalità organizzata  per emettere fatture false nei loro confronti e abbattere il carico fiscale. Si tratta evidentemente di accuse molto gravi, che se dovessero essere confermate porterebbero alla luce un inquietante legame  tra la più nota cooperativa del territorio che svolge attività nell’ ambito dell’ accoglienza e la criminalità ndranghetista”. Lo afferma, in una nota, il gruppo consiliare Lega Salvini premier in Consiglio comunale a Reggio, per il quale “è necessario che venga al più presto chiarito se la Dimora D’Abramo ha operato per meri interessi economici e di profitto o se invece lo ha fatto animata da sentimenti di accoglienza, inclusività e benessere nei confronti dei migranti”.

La notizia del coinvolgimento dell’allora rappresentante legale della Dimora d’Abramo, Luigi Codeluppi, tra i 77 indagati dell’inchiesta della Dda su fatture false e ‘ndrangheta è stata data oggi dal Resto del carlino, a cui lo stesso Codeluppi e il suo avvocato si sono rifiutati di rilasciare dichiarazioni: secondo il quotidiano, sarebbero 9 le fatture del 2018 e 2019 finite nel mirino della Guardia di finanza, per un importo complessivo di 59.900 euro.
La Lega di Reggio esprime anche “piena fiducia nell’operato della magistratura e degli organi inquirenti affinché vengano al più presto chiarite le posizioni di tutti i soggetti ad oggi indagati nell’ambito di questa sconvolgente inchiesta giudiziaria”.