Il circuito Off di Fotografia Europea si arricchisce di una nuova mostra. A proporla a Guastalla è, come sempre dal 2011, il Circolo fotografico Maldotti che affronta il tema “Europe Matters, visioni di un’identità inquieta” attraverso i 72 scatti, categoricamente in bianco e nero, di 9 autori (Andrea Artoni, Marialetizia Artoni, Paolo Bocceda, Amanda Cavaletti, Lino De Marinis, Enrico Franchi, Fausto Franzosi, Roberto Lanari e Giorgio Pelli). L’inaugurazione – sabato 10 giugno alle ore 17 nell’ex chiesa di San Francesco – verrà aperta dai saluti dell’Amministrazione comunale, a seguire l’intervento di De Marinis che presiede il circolo fotografico guastallese.
Il tema di quest’anno è stato sviluppato dagli autori secondo una propria visione, che spazia dalle toccanti immagini di guerra allo sguardo sull’Europa come reportage di viaggio, non dimenticando l’analisi e la valorizzazione della Bassa, territorio in cui viene portata avanti l’attività fotografica ormai da 24 anni.
Il Circolo, infatti, è stato fondato a Guastalla nel 1999 grazie all’allora direttore della Biblioteca Maldotti (monsignor Giancarlo Bellani) e sulla scia della collaborazione, dopo un apposito corso, del fotografo reggiano Giuseppe Maria Codazzi.“Quando si scatta una fotografia bisogna avere qualcosa da dire agli altri – è il credo di Codazzi – o, a volte, anche solo a se stessi”. Un’esperienza fotografica che con gli anni si è cementata tramite mostre, l’approfondimento delle tecniche, incontrando noti fotografi, la pubblicazione di due volumi (che raccolgono gli scatti più significativi dal 2004 al 2009) e il premio nazionale per la comunicazione ricevuto nel giugno 2012 nell’ambito di “Elio Botti-Come Acqua Saliente”.
APERTURA MOSTRA
10-25 giugno 2023
sabato e domenica ore 10-12; 17-19
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]