Via don Giovanni Minzoni è una piccola via del centro storico di Reggio Emilia, che collega via Farini a via Guido da Castello. Le nuove targhe toponomastiche non riportano quasi mai chi era il personaggio a cui è dedicata la via o la piazza.
Pessima scelta. Questa via, trascurata e vittima dell’incuria, nel cuore della città storica è dedicata al prete antifascista – don Minzoni, nato a Ravenna nel 1885 – ucciso dai fascisti la sera del 23 agosto 1923, ad Argenta (Ferrara), dove aveva la parrocchia. Minzoni aveva aderito al popolarismo di don Luigi Sturzo. «Nei mesi che precedettero la “marcia su Roma”, aveva manifestato apertamente la sua avversione al fascismo», (A. Preti, 2010). Fra tre mesi ricorre, ricordiamo en passant, il centenario dell’assassinio.
In via don Minzoni, poi, ha sede la Federazione anarchica reggiana intitolata a “Camillo Berneri” – intellettuale anarchico, antifascista esule dal 1926 – ucciso «dai comunisti fedeli a Stalin (spagnoli, ma non solo)» (F. Paolella 2006), nel corso degli scontri avvenuti a Barcellona, ai primi di maggio del 1937, fra combattenti dello stesso fronte antifranchista. Era in corso la guerra di Spagna (1936-1939) contro il golpista generale Franco, sostenuto da Benito Mussolini e Adolf Hitler.
Camillo Berneri, nato a Lodi nel 1897, ha vissuto a Reggio Emilia dal 1905 al 1916, in piazza Fontanesi al civico 2, e vi tornò per brevi periodi. Gli anni vissuti a Reggio Emilia «furono determinanti nella sua formazione culturale e politica» (F. Montanari, 1997). Nel 1917, Berneri sposò Giovanna Caleffi, una ex allieva della madre, nativa di Gualtieri (RE). Ebbero due figlie, Maria Luisa e Giuliana.
In memoria di Berneri, quasi all’angolo con via Farini, la Fai reggiana ha posto, nel 2007, in occasione del settantesimo anniversario dell’omicidio, una lapide, ora circondata da imbrattamenti grafici compiuti da Writers che avrebbero bisogno di frequentare almeno una scuola d’arte ispirata alla Street art, ma quella seria… e, soprattutto, selettiva.
Sulla figura di Berneri Reggio Emilia è ben documentata. La Biblioteca Panizzi, infatti, è depositaria dell’archivio “Famiglia Berneri-Aurelio Chessa”, la cui sede è in via Tavolata 6, a Reggio Emilia.
Dalla parte opposta, nei pressi dell’incrocio con via Guido da Castello, vi è ancora traccia, con il suo profilo in legno, della galleria d’arte e libreria antiquaria “Il Voltone,” chiusa nel febbraio 2021, dopo quarant’anni di attività, un luogo significativo per gli appassionati di pittura e storia reggiana; infatti è stata anche una casa editrice.
Chiudiamo, menzionando il fatto che via don Minzoni è delimitata dai muri dello storico palazzo Ancini sede di uffici comunali e dell’Associazione partigiani (a cui si accede da via Farini 1), e da quelli della sede dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia (a cui si accede da via Guido da Castello, 12).
Una via che meriterebbe una maggior cura.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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