Dopo una valanga di insulti e minacce – ovviamente con il vile scudo dell’anonimato da social – alla fine gli hanno bucato le gomme del taxi. Roberto “RedSox” Mantovani, il tassista bolognese che da una settimana circa ha intrapreso una battaglia contro i colleghi ‘No Pos’ pubblicando ogni giorno il rendiconto delle sue entrate e uscite (iniziativa lodata da tantissimi, a partire da Cottarelli), si è recato oggi a sporgere denuncia, postando ovviamente relativo video sul suo profilo Twitter.
Dal primo maggio Roberto sta conducendo una battaglia di civilità e trasparenza pubblicando un resoconto dettagliato di entrate e spese, anche con l’obiettivo di convincere i colleghi No Pos a utilizzare i pagamenti elettronici. In questa prima settimana ha incassato 596 euro lordi coprendo il turno dalle 17 alle 5 del mattino: 195 euro in contanti, 401 con il Pos, a fronte di 55 euro di spese per carburante e varie. Un’operazione trasparenza che purtroppo non è stata gradita da molti colleghi che lo hanno criticato per avere “messo in piazza tutti i segreti della categoria”.
“Annuncio la mia battaglia e dura resistenza contro una fetta della mia categoria/corporazione, lotto contro quel lembo marcio e fascista, egoista e No Pos, diffamatorio e razzista che mi circonda – aveva scritto Roberto Mantovani su Twitter – Da oggi pubblico i miei (e i loro) incassi giornalieri di tassista. Serve trasparenza, per questo userò i social. So che darà fastidio, che disturberà il sonno dei colleghi, ma allora i tassisti buoni imparino a parlarmi e rispettarmi, invece che annuire agli attacchi di qualche fascista”.
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