Quando Maometto non va alla Montagna, allora è la Montagna, contraddicendo leggi fisiche e senso comune, che deve raccogliere le sue masserizie e andare da Maometto. La sempre maggiore evidenza del riscaldamento globale e dei suoi effetti, fanno della Montagna un luogo di grande interesse e attrazione per le popolazioni urbane e metropolitane. Interesse e attenzione che hanno però bisogno di nuovi comportamenti e di nuovi codici interpretativi perché la relazione possa dare buoni frutti.
Per avvicinare le Montagne alle Città non c’è (solo) un grande lavoro da compiere per incivilire i comportamenti spesso indifferenti delle popolazioni urbane che salgono in montagna e rendere meno invasivo e più sostenibile l’impatto della loro presenza e frequentazione. C’è un lavoro altrettanto importante da svolgere operando nei luoghi della cultura e della rigenerazione urbana nel rapporto con gli attori istituzionali delle politiche e con gli animatori delle culture e dei processi educativi. Un lavoro di confronto e di scavo, necessario perché i linguaggi e le storie delle Montagne risuonino nelle città arricchendo di nuove consapevolezze quelle culture urbane che per lungo tempo hanno ospitato i transfughi delle montagne, pretendendo di incivilirli inglobandoli in costumi, appunto, urbani.
La Montagna del Latte scende in città vuole essere l’insegna di un’operazione di promozione e confronto culturale attraverso la quale la contemporaneità dell’Appennino Emiliano, radicata in una tradizione millenaria ma proiettata in uno sguardo esplorante rivolto al futuro, si propone alla “sua” città capoluogo sull’onda dei successi delle proprie esperienze pilota maturate nell’ambito delle Aree Interne e delle Green Community. Nel suo “scendere in città” la Montagna del Latte deve proporsi di colmare ignoranze e di scalfire pregiudizi presenti nelle diverse culture urbane, quelle più popolari come quelle più sofisticate. Deve sapersi rivolgere alle nuove leve di una fruizione escursionistica che sta trasformando positivamente gli approcci di cittadini – più o meno giovani – che alle montagne rivolgono la propria fame di ambiente e di natura. Che, tuttavia, non sempre dell’ambiente montano sono attente a riconoscere la componente umana, le istanze e i caratteri di chi in quei contesti si è formato e vive.
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Per quattro sabati le voci di Patrizio Bianchi, Paolo Verri, Fabio Renzi e Giulio Ferroni propongono diverse angolature di lettura della relazione tra montagna e città, tema così presente nelle collettività eppure così poco indagato. Lo fanno posando uno sguardo cosmopolita alla realtà del nostro Appennino Reggiano incontrandolo nel dialogo con Fausto Giovanelli, Giampiero Lupatelli, Walter Baricchi e Emanuele Ferrari. Le riflessioni e le considerazioni di questo confronto si aprono al pubblico, atteso presso La Polveriera di Reggio Emilia (Piazzale Oscar Romero 1/l) luogo iconico di una rigenerazione urbana che ha visto protagoniste le cooperative sociali e che si proietta con piena sintonia nella dimensione di rigenerazione territoriale che ha nella montagna il suo più importante oggetto. La programmazione prevede performance musicali e momenti conviviali in cui il Parmigiano Reggiano di Montagna sarà l’ospite più atteso del buffet. Gli incontri cominciano alle 10,30 con letture di passi dai volumi dei quattro protagonisti, interpretati dalle voci recitanti di Faustino Stigliani, Franco Ferrari e Monica Incerti Pregreffi e sarà possibile trovare presso il book corner allestito per l’occasione volumi che della montagna, e delle sue diverse narrazioni, raccontano aspetti utili per la loro maggiore comprensione. Gli interventi musicali contano con interventi variegati di voci e strumenti pensati per un’ulteriore esperienza immersiva nei suoni e nei canti che rendono la montagna un’emozione viva e rinnovata: dai canti d’Appennino, con Natascia Zambonini e Paolo Simonazzi, alle percussioni del Quartetto Arkesios, alle musiche tradizionali di D’Esperanto Trio, fino al trio che continua la ricerca del gruppo degli Ustmamò.
Per partecipare, è consigliabile iscriversi all’indirizzo https://archiviopiacentini.it/lamontagnadellatte/
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Il programma nel dettaglio
La Montagna del Latte scende in città
Festival di Primavera
Un’iniziativa di comunicazione culturale e promozione della cooperazione territoriale metro-montana
Dal 6 al 27 maggio 2023 quattro sabati mattina dalle 10.30 alle 12.30 con libri, musica e
degustazione
Dialoghi in Polveriera (Piazzale Oscar Romero 1/l – Reggio Emilia)
Direzione artistica Giampiero Lupatelli con Simone Beneventi, Emanuele Ferrari, Silvia La Ferrara, Elisa Pellacani
• SABATO 6 MAGGIO
La Riserva di Biosfera
L’Appenino Reggiano è, da qualche anno, riserva di Biosfera riconosciuta dal programma “Man and Biosphere” dell’UNESCO. Il riconoscimento dei suoi valori di cui è espressione diretta il Parco Nazionale dell’Appenino Tosco Emiliano, è contenuto essenziale di un grande progetto educativo che intende il Capitale Umano della Montagna, nel suo rapporto con il Capitale Naturale, come il principale fattore dello sviluppo locale e che considera la transizione ecologica come una straordinaria opportunità per arrestare spopolamento e abbandono.
Patrizio Bianchi dialoga con Fausto Giovanelli
Letture di Faustino Stigliani
Patrizio Bianchi. Economista. Professore emerito dell’Università di Ferrara, In quella Università è stato ordinario di Economia Politica e Rettore oltre che titolare della Cattedra UNESCO in Education, Growth and Equality. È stato ministro della Istruzione e della Università e Assessore alle politiche europee per lo sviluppo, scuola, formazione, ricerca, università e lavoro della regione Emilia Romagna.
Fausto Giovanelli. Senatore. Già presidente della Commissione Ambiente del Senato è Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Canto d’Appennino Dialoghi in musica con Natascia Zambonini e Paolo Simonazzi
Brindisi e buffet con Parmigiano Reggiano di Montagna della Latteria San Giorgio di Cortogno
• SABATO 13 MAGGIO
La Montagna del Latte
La Montagna del Latte, comunità intraprendenti e stili di vita salutari nell’Appenino Emiliano, è l’insegna del progetto sviluppato dall’Unione Montana dell’Appennino Reggiano nell’ambito della Strategia Nazionale per le Aree Interne. Progetto che ha ottenuto esteso interesse e riconoscimenti in ambito nazionale per l’ampiezza, lo spessore e la capacità di attuazione della Strategia messa in campo. Una vicenda che si confronta e vuole interloquire con le esperienze di pianificazione strategica maturate nel nostro Paese, soprattutto in riferimento alle Città Metropolitane e alle realtà urbane.
Paolo Verri dialoga con Giampiero Lupatelli
Letture di Franco Ferrari
Paolo Verri. Uomo di libri. Direttore editoriale per varie case editrici e poi direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino dal 1993 al 1999. Direttore dell’Associazione Torino Internazionale, si occupa di sviluppare, coordinare e gestire il Piano strategico della città di Torino. Direttore Generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019, ente che ha curato gli eventi della capitale europea della cultura.
Giampiero Lupatelli. Economista territoriale. Si occupa di pianificazione strategica e programmazione dello sviluppo locale con particolare riguardo alle aree interne e montane. Dirige la rivista “tra il dire e il fare”.
Akesios Percussion Quartet Danze intorno al legno con Alice Felisi, Roberto Fontanella, Lucia Furlotti, Giuseppe Leonardis
Brindisi e buffet con Parmigiano Reggiano di Montagna della Latteria San Giorgio di Cortogno
• SABATO 20 MAGGIO
La Via Matildica del Volto Santo
La politica dei Cammini che ha preso vita per iniziativa del Ministero per i Beni Culturali e il Turismo rappresenta una delle risposte più significative alle criticità di una fruizione turistica che congestiona le maggiori città d’arte italiane e quasi mai riesce a portare all’attenzione dei fruitori l’immenso patrimonio depositato nelle piccole città storiche di cui è costellato il territorio nazionale. Cammini storici, spesso generati dalle pratiche devozionali del pellegrinaggio, recuperati ed offerti ad una nuova domanda escursionistica in crescita esplosiva. Tra questi, iI cammino Matildico del Volto Santo, da Mantova a Lucca, attraversa il nostro Appennino.
Fabio Renzi dialoga con Walter Baricchi
Letture di Monica Incerti Pregreffi
Fabio Renzi. Segretario Generale di Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane. È stato responsabile nazionale Aree Protette e Territorio di Legambiente e membro della segreteria nazionale. Tra i promotori di Federparchi, ha animato importati progetti di sviluppo territoriale tra i quali APE Appennino Parco d’Europa e Next Appennino UE.
Walter Baricchi. Architetto. Esperto di catalogazione, restauro e valorizzazione di beni culturali. È progettista dell’intervento sulla Via Matildica del Volto Santo.
D’esperanto Trio Musica tradizionale dell’Appennino emiliano con Paolo Simonazzi (ghironda, organetto diatonico, fisarmonica, zampogna), Emanuele Reverberi (violino, cornamuse), Filippo Chieli (viola, violino)
Brindisi e buffet con Parmigiano Reggiano di Montagna della Latteria San Giorgio di Cortogno
• SABATO 27 MAGGIO
La Pietra di Bismantova
Monumento geologico e icona letteraria, la Pietra di Bismantova – “la Pietra” senza bisogno di altra aggettivazione – si propone come riferimento simbolico capace di intercettare in varia misura i nuovi modelli di fruizione escursionistica ed ambientale e le esigenze di immagine dei processi di sviluppo locale orientati alla sostenibilità. A questi offre, come poche altre realtà non urbane, una densità di riferimenti culturali in un rapporto originale, costruttivo e non nostalgico, con la storia del Paese, quella “Italia di Dante” che vorrebbe rendersi riconoscibile e apprezzata nel paesaggio della vita quotidiana dei contemporanei.
Giulio Ferroni dialoga con Emanuele Ferrari
Letture di Franco Ferrari
Giulio Ferroni. Critico letterario, storico della letteratura e saggista. Si è dedicato a studi sul teatro e sul Rinascimento, sulla teoria della letteratura e sulla produzione letteraria contemporanea Già professore ordinario di letteratura Italiana all’Università la Sapienza di Roma è autore di una fondamentale Storia della letteratura italiana e, più recentemente, de L’Italia di Dante.
Emanuele Ferrari. Insegnante, letterato, operatore culturale, è vice Sindaco e Assessore alla scuola del Comune di Castelnovo ne’ Monti. Ideatore e animatore del “non festival L’Uomo che Cammina”.
Ustmamò Il giardino che non vedi con Luca Rossi, Simone Filippi, Ezio Bonicelli
Brindisi e buffet con Parmigiano Reggiano di Montagna della Latteria San Giorgio di Cortogno
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]