I prezzi di gas ed elettricità continuano a essere instabili e aumenteranno nei prossimi mesi. I mercati sono volatili e le quotazioni in rialzo: per il gas fino al 15% nel quarto trimestre rispetto ad ora, per la corrente fino al 25%. Questo l’allarme lanciato dal presidente di Arera (l’Autorità pubblica che fissa le tariffe sul mercato tutelato), Stefano Besseghini, in audizione alla Commissione Finanze della Camera.
Le associazioni dei consumatori hanno fatto subito i conti. Se le previsioni dell’Arera sono giuste, le famiglie italiane andranno a pagare 300 euro in più all’anno sulle bollette energetiche. Per questo le associazioni chiedono compatte al governo di ripristinare il taglio degli oneri sociali sulle tariffe elettriche, tolto ad aprile.
“Le quotazioni dei mercati all’ingrosso del gas naturale per i prossimi mesi – ha detto Besseghini alla Camera – hanno recentemente nuovamente mostrato volatilità crescente, e quotazioni per il terzo e quarto trimestre in rialzo con aumenti di circa il 10% nel terzo trimestre e del 25% nel quarto trimestre rispetto alle quotazioni del secondo trimestre”. Per Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, “ai primi di maggio dovrebbe esserci un lieve aumento del prezzo del gas in bolletta. Ma per sapere come andranno i prezzi dell’energia nei prossimi mesi, bisogna aspettare. L’unica cosa certa al momento è l’instabilità del mercato”. In ogni caso, aggiunge, “questa breve stagione di ribassi dei prezzi è finita”.
Per Assoutenti, “la maggiore spesa in bolletta, solo per la luce, sarebbe pari a 160 euro annui a famiglia”. Il Codacons fa la stessa stima per la corrente, e ci aggiunge 157 euro per il gas, arrivando a 317 euro annui in più a famiglia. L’Unione nazionale consumatori è più pessimista, e calcola 459 euro in più. Di fronte al rischio di aumenti, tutte le associazioni sono compatte nel chiedere al governo di ripristinare il taglio degli oneri sociali sulla bolletta elettrica, deciso dal governo Draghi nell’ottobre del 2021. Per Assoutenti, questi oneri di sistema appena reintrodotti pesano per il 12,7% sulle tariffe della corrente. “Il Parlamento raccolga il grido d’allarme lanciato dal presidente Besseghini e riveda il decreto legge 34 del 30 marzo- chiede l’Unione nazionale consumatori -, reintroducendo lo sconto”. Anche perché, aggiunge, “la stangata potrà essere solo parzialmente attenuata a partire da ottobre con un contributo in quota fissa che per ora, però, resta ignoto”.
Non è più tempo di mercato libero, prezzo di gas e luce devono tornare sotto il diretto controllo dello stato