La presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti interviene sulle motivazioni dell’ultima sentenza sulla strage alla stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980.
“Mi sono presa qualche giorno per capire meglio il senso della motivazione dell’ultima sentenza sulla strage del 2 agosto a Bologna. Un attentato che ha segnato la storia del nostro Paese, della nostra regione, anche come l’istituzione che mi sento di rappresentare, di Bologna e dei suoi cittadini.
Ho letto alcuni commenti frettolosi e disinformati, e molte altre cose che invece mi hanno fatto riflettere: in quelle 1.700 pagine c’è un pezzo di storia italiana, il racconto di quel contesto di connivenza tra Loggia P2 e ‘stato parallelo’ che ha portato al più grave attentato avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra. Si parla dei legami che esistevano tra alcuni centri di potere occulto e l’eversione estremista di destra. Di quella che allora si chiamava ‘strategia della tensione’.
Come rappresentante delle istituzioni, sono da sempre vicina all’Associazione dei familiari delle vittime della strage, e oggi ancora di più: ogni 2 agosto, ormai da 43 anni, per la Regione Emilia-Romagna non è solo un momento di riflessione e di memoria, ma anche un passo concreto verso la giustizia e la ricerca della verità per tutti quelli che non ci sono più. Oggi è tutto molto più chiaro.
Quest’anno saremo ancora di più a ricordare quella strage, a continuare questa nostra battaglia civile. Non è mai troppo tardi per arrivare alla verità: la Storia non si può riscrivere”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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