L’ex presidente del Consiglio e attuale leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è da oggi il nuovo direttore del quotidiano il Riformista. La presentazione è avvenuta alle 12 nel corso di una conferenza-stampa nella sede dell’Associazione della Stampa estera in Italia in via dell’Umiltà a Roma. Contemporaneamente l’editore Alfredo Romeo ha annunciato il passaggio di Piero Sansonetti, fino alle 11.59 direttore de il Riformista, alla direzione della “nuova” L’Unità, lo storico quotidiano ex Pci fondato da Antonio Gramsci che l’imprenditore immobiliare napoletano – soprannominato il “re degli appalti” – ha rilevato all’asta fallimentare e intende rilanciare (ma senza gli ex giornalisti ed ex tipografi).
“Non lascio ma raddoppio: continuerò a fare il parlamentare, continuerò a fare opposizione e inizierò a fare questa operazione di verità con il Riformista”, ha annunciato Renzi aggiungendo che “non ci sarà posizione politica legata al Terzo Polo”.
“Sono stato fuori, l’altro giorno l’ho incontrato ha detto ‘stai sereno’ ed ecco qui Renzi direttore – ha invece detto Piero Sansonetti – Romeo ha deciso di diventare l’editore dei giornali di sinistra e del centrosinistra con L’Unità e Il Riformista. L’idea di Renzi è stata geniale”.
Da parte sua, l’editore Romeo – assolto a inizio anno «perché il fatto non sussiste» dal Tribunale di Roma dall’accusa di turbativa d’asta nell’ambito della gara Fm4 indetta da Consip, ma in precedenza condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi per corruzione nel procedimento che coinvolgeva anche l’ex dirigente della centrale unica di acquisti della Pubblica amministrazione – ha dichiarato : “Sono entrato nell’editoria per una ragione semplice: oggi più che mai editoria e informazione sono capisaldi delle libertà e della democrazia”.
Nel panorama della stampa italiana ci sono spazi molto ampi da riempire. Ho deciso di investire risorse per aiutare a colmare questi spazi. L’editoria difficilmente è un affare vantaggioso, ma non penso che il profitto possa essere l’unico scopo e l’unico interesse di un imprenditore. Sono un imprenditore meridionale, che ha lavorato molto nella sua vita e che da sempre è legato, sia affettivamente sia intellettualmente alle idee di libertà e di giustizia sociale. Perciò mi sono lanciato in questa sfida.
Questa è la ragione per la quale, quattro anni fa, ho acquistato la testata “Il Riformista”. Che è nato come quotidiano di raccordo tra le posizioni della sinistra e quelle del centro. In una cornice radicale, liberale e garantista. Poi si è attestato su posizioni più nettamente di sinistra, ma ha sempre mantenuto alta la bandiera del garantismo.
Quando lanciai il Riformista dissi: “Sarà il giornale dei rom e dei re. I rom e i re sono uguali”.
In questo spirito ho deciso di allargare il nostro intervento. Investendo nuove risorse. Voglio dare a tutte le correnti ideali della sinistra e del centrosinistra la possibilità di esprimersi.
Perciò ho rilevato la testata dell’Unità, giornale storico, fondato da un gigante politico come Antonio Gramsci. Nelle prossime settimane l’attuale direttore del Riformista Piero Sansonetti assumerà la direzione de l’Unità, della quale è stato giornalista e condirettore per diversi decenni, e finalmente la sinistra storica e tradizionale tornerà ad avere un suo giornale. Spero sia un contributo perché la sinistra torni a pensare e a correre.
Il Riformista invece tornerà alla sua vocazione originale liberal-democratica, garantista e pluralista, rappresentando tutte le idee costruttive che vanno dalla sinistra più moderata di ispirazione socialista e democratica, alle tradizioni popolari e quelle liberali, con uno sguardo fortemente rivolto al futuro del mondo .
Per questo ho chiesto a una personalità italiana di grande spessore, come Matteo Renzi, di assumerne la direzione. E lui, generosamente, ha accettato”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]