“Chiediamo al Governo di affrontare con estrema urgenza la situazione migranti verificando insieme risposte concrete e soluzioni praticabili. Modena è una città inclusiva e accogliente, ma è oggettivamente impossibile gestire ciò che sta accadendo nelle ultime settimane e negli ultimi mesi. È per noi indispensabile e urgentissima l’attivazione di un tavolo di emergenza presso la Prefettura con il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali operanti sul territorio modenese”.
A dirlo, ancor più alla luce degli ultimi episodi accaduti in città, è il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che, dopo le ultime informazioni appurate durante un incontro convocato dalla Provincia di Modena nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì 31 marzo, con le autonomie locali del territorio modenese, ha inviato una lettera alla presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al ministero dell’Interno Matteo Piantedosi.
“Solo nel mese di marzo – ha evidenziato Muzzarelli nella comunicazione inviata – è in corso in contemporanea una uscita dal sistema Centri di accoglienza straordinaria fino a circa 200 persone e un aumento di oltre 200 arrivi dai centri di prima accoglienza sulla costa. Il trend è in aumento e non è possibile dare risposta alle richieste di sistemazione che la Prefettura avanza alle Amministrazioni comunali, capoluogo di provincia in primis. Questa situazione – ha aggiunto – si somma alla presenza di oltre 3mila cittadini ucraini sfuggiti dalla guerra e ai flussi straordinari di arrivi dei Minori stranieri non accompagnati che sono già stati oggetto di diverse interlocuzioni tra Governo, Prefettura e Comune di Modena negli ultimi due anni. Vi esprimo con franchezza – ha proseguito – la mia grande preoccupazione in merito alla tenuta della sicurezza urbana e della coesione sociale di fronte a scelte non sostenibili per una città di medie dimensioni come Modena. La rilevanza politica di ciò che sta accadendo è tale che non può essere gestita come una mera attività ordinaria e non sono accettabili sottovalutazioni o scaricabarili politici tra Istituzioni della nostra Repubblica”.
Il sindaco ha quindi ricordato che l’Amministrazione comunale, come dimostra la storia più che ventennale del ‘Patto per la Città Sicura’, “ha agito e continuerà ad agire nella piena collaborazione istituzionale tra Stato centrale ed Enti Locali, ma non può essere chiesto alla nostra comunità locale di risolvere dal basso problemi che spettano al Governo nazionale. Chiediamo che il Governo sia promotore e garante di un vero sistema orizzontale di solidarietà e corresponsabilità da parte degli altri territori e delle città italiane”. Inoltre, senza ulteriori risorse economiche e organizzative straordinarie messe a disposizione dal livello nazionale, ha poi sottolineato Muzzarelli, “risulta impossibile anche solo ipotizzare una strategia di accoglienza e inclusione sociale e lavorativa; ovvero l’unico percorso possibile per salvaguardare davvero la legalità sul territorio e per evitare che i migranti entrino in contatto con reti criminali o alimentino la marginalità sociale”.
In città le persone accolte in Centri di Accoglienza straordinari gestiti dalla Prefettura tramite enti gestori a oggi sono 688 (1279 sull’intero territorio provinciale) e sono in fase di assorbimento le persone in uscita dal Cas fino a concorrenza dei posti totali, mentre i posti del progetto Sai (ex Sprar) nel Comune sono 90 (65 per singoli e 25 per famiglie).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]