Il Consiglio comunale ha respinto oggi pomeriggio la mozione urgente sul caso delle bollette Tari che Iren – col beneplacito della giunta a differenza di Scandiano, Rubiera e Campagnola – aveva in un primo momento chiesto di anticipare di 3 mesi al 31 marzo, per poi fare dietrofont. A favore della discussione si sono infatti espressi solo i 9 consiglieri presenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega -Salvini Premier, Coalizione Civica e M5S: voto contrario invece dai 17 consiglieri di Pd, Reggio E’, + Europa e Europa Verde.
La mozione, presentata da Coalizione civica e Movimento 5 stelle, impegnava tra l’altro “il sindaco e la giunta comunale a deliberare nuovamente le date di riscossione della tariffa rifiuti al 30 giugno e della seconda rata al 2 dicembre, ovvero le date classiche di riscossione della Tari” e a “convocare i responsabili di Iren in una commissione ad hoc per capire il perché la data di fatturazione al 21/02/2023 era già uscita due giorni prima che la giunta di Reggio Emilia deliberasse in autonomia la modifica della nuova data”.
Di analogo tenore era anche un’altra mozione urgente presdentata dal gruppo Lega-Salvini Premier che pure è stata bocciata con 16 voti contrari (Pd, Reggio E’, + Europa, Europa Verde), 7 favorevoli (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega -Salvini Premier, Coalizione Civica) e 1 astenuto (M5S).
“Rammaricati e delusi dalla decisione odierna della maggioranza in Consiglio comunale di non portare a discussione nessuna delle 2 mozioni d’urgenza proposte dalle opposizioni per affrontare la scelta di Iren”, si dicono in una nota gli esponenti di Reggio Emilia in comune. “Tutto è colpevolmente rimandato ad una futura commissione per poter sentire le ragioni di Iren, di fatto eludendo il nodo politico della vicenda – aggiungono – Ogni componente della giunta avrebbe dovuto sentire l’urgenza di chiarire le proprie scelte e quelle del proprio voto a favore, sindaco in primis. Anticipare la riscossione di una tariffa, per quanto in acconto, nel 2023, non può essere una decisione presa a cuor leggero e senza un confronto con la cittadinanza. Colpevole inoltre che le fatture spedite ai cittadini reggiani riportino una data antecedente di 2 giorni a quella con cui la giunta ha deliberato l’anticipo. Continuiamo a chiederci se sia il Comune di Reggio Emila a detenere una quota azionaria di Iren o piuttosto il contrario”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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