È morto a Roma, all’età di 88 anni, Marco Zavattini, autore diprogrammi di successo del tv italiana, come Domenica in e Porta a porta e figlio del grande regista, sceneggiatore e scrittore reggiano Cesare Zavattini. Ad annunciarlo è stato Massimo Liofredi, già direttore di Rai 2, Rai Ragazzi e delle sedi Rai di Abruzzo e Molise. “È venuto a mancare il mio amico di una vita Marco Zavattini. Un grande autore televisivo e un maestro dello spettacolo italiano, una persona con cui ho condiviso in Rai numerose trasmissioni televisive, tra cui Domenica in. Con la scomparsa di Marco Zavattini se ne va un altro pezzo di storia dello spettacolo italiano”, ha detto Liofredi. “Figlio del celebre regista Cesare Zavattini – prosegue Liofredi – Marco è stato una persona che ha contribuito alla nascita e alla scrittura di tante trasmissioni della tv italiana. Da Domenica infino a Porta a porta. Una persona buona e gentile, con cui si lavorava sempre bene. È stato un onore essere suo amico e aver potuto condividere con lui tante belle pagine di televisione. Una televisione fatta bene, con la cura per ogni dettaglio e senza volgarità, e che probabilmente non tornerà più. Sono vicino alla famiglia – conclude Liofredi – ai figli e a tutte le persone che fino all’ultimo hanno lavorato con lui”.
“Con Marco Zavattini scompare una delle figure più rappresentative nella storia di Porta a porta – il ricordo di Bruno Vespa, anche a nome della redazione – È stato con noi fin dall’inizio e non è voluto mancare nemmeno nei periodi di difficoltà fisica con i suoi raffinati consigli per il mondo dello spettacolo e non solo. Ci stringiamo con tutto il nostro affetto alla moglie e ai figli”.
Nato il 10 settembre 1934, Marco Zavattini era il terzo dei quattro figli (Mario, Arturo e Milli gli altri) di Cesare, il grande Za, a sua volta sceneggiatore, giornalista, commediografo, scrittore, poeta e pittore italiano. Nato a Luzzara il 20 settembre 1902 (e morto a Roma il 13 ottobre 1989) Cesare Zavattini è stato in ambito cinematografico una tra le figure più rilevanti del neorealismo italiano. Oltre 60 i film al suo attivo, i più famosi dei quali legati all’amicizia e alla collaborazione con Vittorio De Sica, conosciuto nel 1939 incontrò Vittorio De Sica e con cui realizzò una ventina di film, tra i quali capolavori del neorealismo come Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951), tratto dal suo romanzo Totò il buono, Umberto D. (1952).
A Luzzara, dove è anche sepolto e dove aveva conosciuto Olga Berni, sposata nel 1932 e madre dei suoi figli, Za è stato sempre molto legato.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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