“Per il progetto Silk Faw aspettiamo ormai solo la parola fine. E la risposta a tante domande”. Il consigliere di Coalizione Civica Fabrizio Aguzzoli vuole chiarezza sulle responsabilità politiche e amministrative che hanno segnato l’annosa e fallimentare vicenda del progetto Silk Faw, il tanto annunciato stabilimento a maggioranza cinese dedicato alle auto di ultima generazione che sarebbe dovuto sorgere a Gavassa. Sbandierato come una grande vittoria per la città di Reggio, con tanto di sorrisi per aver “sorpassato” altri distretti emiliano-romagnoli, questo progetto si sta infine sgretolando, come annunciato da tanti che negli anni hanno fatto domande e chiesto chiarimenti, senza mai avere reali risposte. La Regione Emilia-Romagna ha tolto il proprio sostegno a Silk Faw, uscendo dal progetto e segnando di fatto la conclusione di ogni attività.
E ora? Ora, spiega Aguzzoli, rimangono macerie, un vastissimo territorio su cui si è già intervenuto, decine di persone senza più un lavoro e molte altre in attesa di affitti da riscuotere. E dobbiamo pure leggere commenti del sindaco Vecchi contento perché si è stati in grado di togliersi in tempo utile dal disastro. Ma chi l’ha voluto, lo stabilimento? Di questo passo, secondo loro, dovremmo ringraziare Vecchi, il vicesindaco Alex Pratissoli e l’amministrazione per aver portato avanti uno dei più grandi buchi nell’acqua della storia reggiana.
La verità è che qui ci sono fortissime responsabilità di questa amministrazione, capace solo di fare annunci e di non dare mai risposte. Prima di tutto, la Regione ha fatto ufficialmente un passo indietro. Ma il Comune? Attendiamo dettagli. E tutto questo non cambierà la leggerezza, per non dire l’ingenuità, con cui l’amministrazione si è tuffata nel progetto, con costi sociali, ambientali ed economici fortissimi per la città.
I dubbi erano tanti, a livello locale e a livello internazionale, per la nebulosità del progetto. Bastava informarsi. Noi rivendichiamo di non aver mai espresso voto favorevole all’insediamento di Silk Faw, proprio per questi dubbi.
E ora chiediamo conto a chi invece non ha fatto che sponsorizzare il tutto impiegando risorse e spazi, in primis il sindaco Vecchi e il vicesindaco Pratissoli. Risorse che si sarebbero potute destinare altrove. Non hanno nulla da dire? Daranno risposte al consiglio comunale? Di domande ne abbiamo parecchie. E ne hanno le decine di persone assunte da Silk Faw e ora senza un lavoro e senza prospettive, e lo stesso vale per i fornitori e i proprietari degli spazi affittati, che ancora devono vedere buona parte dei pagamenti.
Senza contare il vastissimo appezzamento destinato a Silk Faw a Gavassa, vasto come 33 campi da calcio. Un’area che era pronta per la trasformazione in spazi industriali, come se a Reggio non vi fosse già un problema in tal senso, e che ora deve tornare alla sua condizione originaria, evitando almeno il consumo di suolo. Un passaggio di rispetto ambientale che pare il minimo, viste le già pesantissime conseguenze che dovremo pagare grazie alla “lungimiranza” di Vecchi e Pratissoli.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]