Dopo la mostra “What a wonderful world. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura”, l’avvincente viaggio attraverso i secoli che la Fondazione Palazzo Magnani ha portato a Reggio Emilia durante la stagione espositiva autunnale del 2019, i due curatori Claudio Franzoni e Pierluca Nardoni tornano a parlarci di questo fenomeno estetico che investe la contemporaneità dell’uomo attraverso un libro, scritto insieme a Gian Luca Tusini: “Il sogno umano sulla forma. L’ornamento nelle arti tra passato e presente” (Casa Editrice Persiani, 2022).
Il mondo dell’ornamento è tornato in questi anni a impegnare le ricerche di storia dell’arte. A lungo considerato un fatto culturale marginale, l’ornamento è in realtà un fenomeno figurativo complesso e ricco di significati, sempre oscillante tra concetti in completa opposizione, come l’eccesso e l’ordine, o l’accessorio e il necessario. Ciò che per lo studioso francese Henri Focillon era il primo «sogno umano sulla forma», è ancora uno dei cardini dell’esperienza estetica. Il volume indaga l’impulso ornamentale attraverso contributi che lo osservano nei suoi molteplici aspetti, esplorandone i presupposti teorici e le ricadute stilistiche tra il Medioevo e la contemporaneità.
Claudio Franzoni (1954) ha affrontato studi che riguardano prevalentemente la storia della tradizione classica e del collezionismo di antichità. Più di recente ha pubblicato saggi sulla la storia del corpo, della gestualità e dell’espressione nel mondo classico e nella modernità; tra questi si ricordano Da capo a piedi. Racconti del corpo moderno e Tirannia dello sguardo. Corpo, gesto, espressione dell’arte greca. È inoltre curatore, per Einaudi, di Atlante, ultimo volume de I Greci. Storia Cultura Arte Società, a cura di Salvatore Settis, e della mostra What a wonderful world. La lunga storia dell’ornamento tra arte e natura, insieme a Pierluca Nardoni.
Pierluca Nardoni (1984) si è specializzato in Beni Storico Artistici presso l’Università di Bologna. Le sue ricerche convergono principalmente sulle avanguardie del primo Novecento, in particolare sul fermento espressionista in Italia e in Europa. Ha inoltre approfondito l’intersezione tra i linguaggi del cinema e delle arti visive e la tematica dell’ornamento. Su questi argomenti ha curato mostre come Ejzenštejn. La rivoluzione delle immagini, insieme a Marzia Faietti e Eike D. Schmidt, e What a Wonderful World. La lunga storia dell’ornamento tra arte e natura, insieme a Claudio Franzoni.
Gian Luca Tusini (1961) è professore associato presso il Dipartimento Beni Culturali di Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Campus di Ravenna. I suoi interessi di ricerca spaziano dall’arte tra Otto e Novecento, alle teorie della critica formalista, alla decorazione, ai rapporti tra arte e tecnologia, pittura e fotografia, ad altri aspetti della civiltà visuale, tra cui l’araldica e le varie forme simboliche del potere. A questi temi ha dedicato saggi specialistici quali Il fronte della forma. Percorsi nel Kunstwollen assieme a Riegl, Wölfflin, Panofsky, Worringer e La pelle dell’ornamento. Dinamiche e dialettiche della decorazione tra Otto e Novecento.
Presentazione del libro
Il sogno umano sulla forma.
L’ornamento nelle arti tra passato e presente
con i curatori Claudio Franzoni e Pierluca Nardoni
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]