Pd. Bonaccini e Schlein, sfida in tv senza scintille: speriamo in più di 1 milione alle primarie

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I due candidati alla segreteria del Pd concordano completamente su un punto: dopo il voto nei gazebo si tornerà uniti a lavorare insieme per il nuovo partito democratico. “Abbiamo lavorato fianco a fianco in Emilia Romagna durante il Covid, pur non concordando su molte idee, e continueremo a farlo ancora nel partito”, dichiara Schlein che a Bonaccini chiede un impegno a che comunque il Pd si impegni dopo le primarie per combattere la precarietà.

Appello finale anche di Stefano Bonaccini che “dopo troppi anni di sconfitte, vogliamo un Pd che si rafforzi e torni a vincere. Con un gruppo dirigente per vincere e soluzioni ai cittadini. Vogliamo – ha concluso – un Paese con un costo del lavoro più basso e aumentare le buste paga di chi non ce la fa”.

Poi gli appelli finali. Quello di Stefano Bonaccini: “Veniamo da troppi anni di sconfitte, voglio un Pd che si rafforzi per tornare a vincere. Che metta in campo un nuovo gruppo dirigente e dia soluzioni concrete ai cittadini a partire dai più giovani. Un Paese nel quale diamo alle imprese un costo del lavoro più basso. Un Paese dove investiamo sulle energie pulite e rinnovabili”.

Quello di Elly Schlein: “La destra è al governo e fa la destra, noi dobbiamo fare la sinistra che non può che essere ecologista e femminista. Io faccio appello ai tanti militanti che hanno voglia di riscatto e faccio appello ai tanti delusi che si sono sentiti orfani di un grande partito popolare che si batta accanto agli ultimi. Se cambia il Pd cambia anche l’Italia”.

La partenza del dibbatto, invece, era stata tranquilla con gli sfidanti a ribadire le rispettive vocazioni. Per Schlein, dopo le sconfitte, “è il tempo dell’umiltà e dell’ascolto” a cominciare da chi sta pagando gli anni delle crisi: “Il Pd credo si debba basare sulla sfida della lotta alle diseguaglianze, alla precarietà, all’emergenza climatica. Oggi è il momento di ricostruire una casa a chi in questi anni si è sentito orfano di una sinistra nuova”, spiega. Bonaccini rivendica subito la sua lunga esperienza alla guida del Pd in Emilia-Romagna e come amministratore: “Credo di avere accumulato l’esperienza giusta per guidare il Pd. Credo di poter garantire l’unità del partito dopo le risse e penso di poter avere un programma per l’Italia perché l’obiettivo primario è riportare la sinistra alla guida del Paese. Serve un nuovo gruppo dirigente che torni dove la gente studia, lavora, si diverte”.

Questo il risultato del voto dei circoli. Stefano Bonaccini al 52,87% con 79.787 voti, Elly Schlein al 34,88% con 52.637 voti, Gianni Cuperlo al 7,96% con 12.008 voti e Paola De Micheli al 4,29% con 6.475 voti.

Sono i dati definitivi del voto nei circoli Pd per la scelta del nuovo segretario.

I dati sono diffusi dalla Commissione nazionale per il congresso del Partito Democratico.

I congressi nei circoli si sono svolti dal 3 al 19 febbraio. Hanno votato 151.530 iscritti. Bonaccini e Schlein, quindi, si sfideranno alle primarie del 26 febbraio: potranno votare anche i non iscritti.

“150 mila persone, iscritte al Pd, sono venute a votare e hanno selezionato Bonaccini-Schlein in vista delle Primarie Pd di domenica. Un risultato straordinario di partecipazione politica, unico in italia. Siamo orgogliosi della nostra comunità. A domenica!”, scrive su Twitter il segretario Pd, Enrico Letta.