di Ferruccio Del Bue
Domenica 26 febbraio, oltre alle primarie del Partito democratico, a Roma sarà eletto anche il nuovo segretario nazionale di +Europa. Nella prima fase congressuale, con una certa sorpresa da parte degli osservatori delle cose della politica, la mozione di Energie Nuove di Federico Pizzarotti ha conquistato la maggioranza dei delegati, ponendo di fatto l’ex sindaco di Parma in pole position per la leadership del partito. Solo terza invece la mozione di Next Generation +EU che punta su Benedetto Della Vedova, segretario uscente.
Dopo il risicato risultato delle politiche, sotto il 3%. E nessun deputato eletto dal partito, con le sue sole forze, in Parlamento (3 sono passati all’interno della coalizione) , il dibattito nato all’interno di +Europa si è inacidito e lo scontro si è fatto a tratti ruvido, sul futuro e su una nuova collocazione nella cartina geopolitica che ne garantisca la sopravvivenza. E i coltelli sono affilati anche a Reggio Emilia, dove la parte autonomista, che guarda a Federico Pizzarotti, ed è rappresentata da Gian Pietro Campani, è apertamente osteggiata da un gruppo antagonista che chiede a gran voce le dimissioni del coordinatore provinciale in carica e lo vuole sfiduciare. Ala politica, quest’ultima, che si colloca politicamente con entrambi i piedi sotto l’ombrello del Partito democratico.
Campani, lei appoggia la mozione dell’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il quale sembra lanciato a tutta velocità verso la segreteria di +Europa.
“Sì è vero. Ma diciamo che io appoggio la necessità di un cambiamento drastico della politica di +Europa. Stiamo facendo un congresso dopo una pesante sconfitta elettorale che ha determinato il nostro mancato accesso diretto in Parlamento, anche se abbiamo eletto tre deputati all’interno della coalizione. Noi, per intenderci, siamo al di sotto della soglia del 3%. E questo ci deve fare riflettere. Cambiare linea politica è una necessità. E la scelta di Pizzarotti va in questa direzione”.
Come mai in seno al partito a Reggio Emilia vi è un gruppo che la vuole sfiduciare. E chi rappresenta?
“A Reggio Emilia vengo accusato di non avere convocato un’assemblea degli iscritti al partito che secondo alcuni avrebbe dovuto celebrare il congresso provinciale, durante il quale sarei stato sfiduciato. E non è vero. Io non ho convocato l’assemblea perché ho rispettato la volontà nazionale del partito che ha deciso di fare solo congresso nazionale. E infatti oggi abbiamo già la platea dei delegati in rappresentanza di ogni corrente di +Europa eletti dalla base di tutti gli iscritti su scala nazionale. Questi delegati parteciperanno il 24, 25, 26 al riassetto della direzione del partito, la quale, quando lo riterrà opportuno, emanerà ogni disposizione per i territori, compresa la celebrazione dei vari congressi provinciali e regionali”.
Sabato è convocata al quartiere Orologio una direzione per chiedere le sue dimissioni. Lei come si comporterà?
“E’ un’iniziativa al di fuori di ogni logica politica e statutaria del partito. Io non sono un coordinatore fuori delle regole di +Europa. Per questo motivo ogni decisione che prenderanno la riterrò illegittima. E non sono solo io a pensarla a questo modo. Preciso e sottolineo che non sono il coordinatore dimissionario e dimissionabile da iniziative di questo tipo”.
Perché questa parte del partito, a suo avviso, vorrebbe sfiduciarla?
“Per timori politici, questo è quello penso. E mi riferisco in particolare alla rappresentanza istituzionale che abbiamo eletto al Municipio di Reggio Emilia”.
Ma è convinto di avere la maggioranza all’interno del partito reggiano?
“Lo sapremo quando la dirigenza nazionale darà il via alla convocazione del congresso provinciale, avendo essa in esclusivo uso l’elenco dei tesserati reggiani. Se mi chiede i tempi, le rispondo che potrà avvenire a breve, ma certamente solo dopo l’elezione del segretario a Roma del 26 febbraio”.
E’ vero che ha già comunicato più volte al sindaco Luca Vecchi che l’assessore Sidoli non rappresenta +Europa?
“Io ho già detto al sindaco Luca Vecchi che trovo la sua giunta refrattaria alle proposte politiche avanzate da +Europa, e di conseguenza, visto che anche l’assessore Sidoli fa parte della giunta, è implicito che pure lei sia sorda alle nostre proposte politiche”.
C’è chi sostiene che +Europa sia troppo schiacciata sulle posizioni del Partito democratico. Lei cosa ne pensa?
“Io penso sia così e che derivi da questo il nervosismo all’interno di +Europa. Credo che noi dovremmo avere e coltivare una nostra identità più forte, pur rimanendo all’interno della coalizione del centrosinistra. Ma questa è un’alleanza che poi va costantemente verificata, stimolata e discussa. Perché ci sono anche delle divergenze. E vanno risolte. Altrimenti si corre il serio rischio di fare sparire il partito”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]