Scrivono i consiglieri comunali di Coalizione Civica a Reggio Emilia, Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli: “Abbiamo ricevuto una segnalazione sulla situazione di degrado e vandalizzazione del monumento romano Tomba dei Concordi, che si trova al Parco del Popolo in centro storico.
Sul sito turistico ufficiale del Comune di Reggio Emilia “Reggio Emilia Welcome” si legge: “Monumento ai Concordi – Recinto funerario della Gens Concordia rinvenuto a Boretto nel 1929, rappresenta una delle più interessanti espressioni del rilievo funerario romano di tutta l’Italia settentrionale”.
Ora la parte posteriore del monumento, risalente al primo secolo dopo Cristo, è stata vandalizzata pesantemente con vernice spray, con offese anche alle forze dell’ordine, come si può vedere dalla foto.
La facciata del monumento è coperta a metà dalla siepe, che preclude la vista dei fregi della parte inferiore. Alcuni bassorilievi iniziano a presentare segni di degrado e distacchi di parti lapide”.
Si conclude il comunicato di Coalizione Civica: “Considerando l’importanza del monumento sia dal punto di vista storico che artistico, crediamo che meriti una cura ed un’attenzione molto maggiore da parte dell’Amministrazione comunale, sul modello di quanto fatto nella vicina Modena al parco Novi Park, ove le tombe romane ritrovate sono state valorizzate adeguatamente. Un’altra possibile opzione che ci sentiamo di suggerire, potrebbe essere la collocazione all’interno dei Musei Civici.
Se dobbiamo tenere questa opera artistica così piuttosto ridiamola al Comune di Boretto ove era stato ritrovato nel 1929. Chiediamo alla Assessora Rabitti e al Sindaco Luca Vecchi a un pronto intervento. Per segnalazioni dai cittadini siamo a disposizione, potete scriverci a partecipa@coalizionecivica.re”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]