Le trattative sono proseguite giorno e notte, con il costante pungolo del segretario Enrico Letta, e alla fine hanno prodotto un’intesa che, di fatto, circoscrive la possibilità di consultazione online a casi circoscritti.
L’accordo è arrivato a ridosso della direzione democratica scongiurando la conta interna e una spaccatura che sarebbe stata difficilmente rimarginabile. Soddisfatto e “confortato” il segretario Enrico Letta secondo cui si è raggiunto “il migliore punto di caduta possibile”. Resta il rammarico del segretario sul “racconto esterno”: “Siamo riusciti a farci del male…”, ma nei fatti “abbiamo evitato spaccature deleterie. Adesso concentriamoci su ciò che il congresso e la fase costituente possono dare per il nostro rilancio”, esorta.
Il regolamento. “È ammessa la possibilità che le operazioni di voto si svolgano attraverso la piattaforma on line per le seguenti categorie di elettrici/elettori”. È il passaggio del regolamento delle primarie approvato dalla direzione del Pd frutto della mediazione fra correnti andata avanti da ieri e conclusa pochi minuti prima della riunione del parlamentino dem. “Persone residenti e/o domiciliate all’estero; persone impossibilitate a recarsi ai seggi per condizioni di disabilità, malattia o altri impedimenti definiti dalla Commissione nazionale per il Congresso, che autocertifichino tali condizioni; persone residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto, sulla base di criteri determinati dalla Commissione nazionale per il Congresso”. Inoltre, “le elettrici e gli elettori che, ricorrendo le condizioni di cui al comma 4, intendano esercitare il proprio diritto di voto attraverso la piattaforma on line, sono tenuti a pre-registrarsi entro il 12 febbraio 2023 sull’apposita piattaforma, compilando il modulo con i dati richiesti e fornendo un documento di riconoscimento, ovvero attraverso lo SPID. Il voto sulla piattaforma on line si effettua per i cittadini residenti in Italia con il riconoscimento attraverso lo SPID, e per i residenti e/o domiciliati all’estero attraverso modalità e meccanismi individuati dalla Commissione nazionale per il Congresso che garantiscano analoga certezza dell’identità dei votanti”.
Dopo l’ennesima fumata nera registrata anche in nottata, per costruire l’intesa la direzione è slittata di sei ore e mezza: dalle 12,30 – quando era prevista – alle 19. Un periodo in cui si è registrato prima un lungo stallo, poi la svolta: l’intesa sulle deroghe per il voto on line (la regola resta andare nei gazebo) chiusa a ridosso della riunione. La ricomposizione è arrivata dopo le esternazioni di Stefano Bonaccini, inizialmente critico su questa modalità di voto inserita all’ultimo momento: “Se ci spacchiamo sulle regole rischiamo di essere individuati come marziani”.
Bonaccini soddisfatto. “Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto perché, come detto ieri, sarebbe stato folle spaccare il Partito democratico e abbiamo fatto di tutto oggi per evitarlo, con grande senso di responsabilità. È molto importante che la Direzione abbia confermato che il voto delle primarie sarà in presenza ai gazebo. Siamo un partito solido e radicato, una comunità, non una piattaforma virtuale. Sono previste altre e piuttosto limitate possibilità di voto per venire incontro alle giuste esigenze di chi avrebbe evidenti difficoltà a raggiungere i gazebo”. Così il comitato di Stefano Bonaccini.
Letta: evitate spaccature. “Abbiamo evitato spaccature deleterie. Adesso concentriamoci su ciò che il congresso e la fase costituente possono dare per il nostro rilancio. Vedo rispetto reciproco tra i candidati, valorizziamolo”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, aprendo la direzione del partito, in corso al Nazareno. “I candidati hanno tutte le qualità per rendere il dibattito vivo e aggregante. E ciò nel momento in cui l’azione del governo mostra crepe”.
“Credo di essere l’unico tra i leader che hanno gestito la fase del 2022 ad essersi fatto da parte senza nulla chiedere, lavorando per un ricambio di classe dirigente”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso della direzione. Poi, riferendosi anche all’azione del governo Meloni: “La storia ci darà ragione. Non ê vero che si può promettere tutto senza poi fare i conti con la realtà”.
Nonostante la soddisfazione finale, in direzione, Letta ha riservato ai suoi più di una sferzata: “Oggi, con il video col quale Meloni tecnicamente mente sulla riduzione delle accise, il governo e la premier hanno fatto il primo vero errore di comunicazione, dopo settimane di vento in poppa. Avevamo la possibilità di fare goal a porta vuota ma non lo abbiamo fatto perché stavamo discutendo di regole. Dobbiamo essere netti nel dirci che dobbiamo capire sempre tempi e opportunità della discussione”. Poi l’appello finale: “Da domattina ci confrontiamo su temi e questioni di contenuto che interessano gli italiani”.
Nel frattempo i supporter di Schlein (sostenitrice del voto online), invece, parlano di “vittoria per il Pd. Rompere il muro della partecipazione con primarie online è importante per definire il profilo di un partito unito, moderno e inclusivo”. Fino a ieri i sostenitori della parlamentare sarebbero stati pronti anche a contarsi in direzione, dove erano fiduciosi di avere la maggioranza, ma alla fine questo scenario è stato scongiurato.
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buffon sei il numero uno del pianeta terra
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!