In Emilia-Romagna è tornata a crescere, dopo la lieve flessione registrata nel 2020 a causa della pandemia di nuovo coronavirus, la copertura vaccinale contro le più comuni malattie infettive dell’infanzia e dell’adolescenza.
Secondo il report dell’assessorato regionale alle politiche per la salute, aggiornato al 2021 e basato sui dati provenienti dall’anagrafe vaccinale regionale, proprio l’Emilia-Romagna – che nel 2016 ha fatto da apripista a livello nazionale con l’introduzione dell’obbligo di somministrazione per quattro tipologie di vaccino (anti-polio, anti-difterite, anti-tetanica e anti-epatite B) per l’accesso a nidi e scuole materne – si conferma tra le regioni in assoluto più virtuose per percentuale di persone fino ai 16 anni d’età che si sono sottoposte alle vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge nazionale 119/2017 (oggi salite a dieci: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella – in quest’ultimo caso a partire da chi è nato nel 2017) e a quelle soltanto raccomandate.
Nella fascia d’età 0-2 anni l’Emilia-Romagna ha una copertura migliore di due punti percentuali rispetto alla media nazionale, e per 9 dei 10 vaccini obbligatori è stata oltrepassata la soglia di sicurezza del 95% raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), quella che garantisce il raggiungimento della cosiddetta “immunità di gregge”: nel corso del 2021 il livello di vaccinazione ha raggiunto quota 96,4% per anti-poliomelite, anti-difterite, anti-tetano, pertosse ed epatite B, il 96,2% per l’Haemophilus influenzae tipo b e il 95,9% per il vaccino trivalente Mpr (morbillo, rosolia e parotite).
L’unica eccezione su questo fronte riguarda la varicella, la cui copertura vaccinale è arrivata comunque a quota 94,6% (ma la percentuale di non suscettibilità sale al 95,3% considerando anche bambini e bambine con immunità acquisita dopo aver contratto l’infezione).
Analogo trend di crescita è stato registrato anche per le vaccinazioni non obbligatorie: l’anti-pneumococco, ad esempio, nel 2021 ha raggiunto una copertura del 94,1%, il meningococco C del 92,8%.
Il divario tra Emilia-Romagna e media nazionale italiana, poi, si allarga fino a quasi sei punti percentuali nella fasce d’età fino a 7 anni, con differenze ancora più marcate per le classi di età fino a 16 anni.
“Un risultato lusinghiero”, secondo l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini, “che ci pone tra le prime regioni in Italia per quanto riguarda sia le coperture vaccinali obbligatorie sia quelle raccomandate. Il risultato conferma la buona scelta fatta ormai sei anni fa, primi in Italia, per tutelare l’intera comunità e soprattutto i bimbi e le bimbe più fragili. Oggi, grazie al costante e paziente lavoro svolto con le aziende sanitarie, i pediatri e i medici di famiglia, i Comuni e le scuole per sensibilizzare e coinvolgere le famiglie, possiamo dirci soddisfatti, perché come abbiamo visto anche con la pandemia la sicurezza e la tutela della salute di una comunità passa anche dalle vaccinazioni. Andiamo avanti senza abbassare la guardia”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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