26 classi, 650 bambini e ragazzi coinvolti (di cui 100 in affiancamenti familiari), 1.040 ore di laboratori nelle scuole, 88 insegnanti, 20 assistenti sociali, 150 realtà del territorio contattate e sensibilizzate: sono queste alcune delle cifre del bilancio con il quale si conclude il progetto Ribes (Risorse Integrate per i Bisogni Educativi Speciali), decollato nel 2019 per prevenire quella povertà educativa che, nei minori, rischia di sfociare in fragilità croniche che possono alimentare anche fenomeni quali il bullismo e la formazione di baby-gang.
Selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, il progetto – che ha visto come partner regionali le cooperative sociali Madre Teresa e Progetto Crescere – ha coinvolto un ampio territorio: il comune capoluogo, con i Poli sociali territoriali Est e Sud e gli istituti comprensivi Pertini2 ed Einstein, e l’Unione Terra di Mezzo (comuni di Bagnolo in Piano, Cadelbosco Sopra e Castelnovo Sotto) con i servizi sociali territoriali e l’istituto comprensivo di Cadelbosco Sopra.
E’ proprio in questi contesti dunque, che si sono realizzati, tra l’altro, laboratori nelle scuole con il coinvolgimento di 88 insegnanti, 57 momenti formativi per insegnanti e famiglie e decine di progetti di solidarietà e sostegno tra famiglie.
“Uno degli elementi più rilevanti emersi da questi tre anni di attività – sottolineano Lisa Vezzani e Patrizia Fantuzzi, presidenti, rispettivamente, delle coop sociali Madre Teresa e Progetto Crescere – è la risposta delle comunità locali interessate a promuovere opportunità educative, formative e di solidarietà famigliare”. “Insieme agli specialisti in ambito scolastico e sociale – spiegano Vezzani e Fantuzzi – a mobilitarsi sono state tante famiglie che hanno affiancato e sostenuto nuclei che stavano attraversando un momento di difficoltà e, contemporaneamente, decine di realtà del territorio che costituiscono punti di riferimento per i giovanissimi e le loro famiglie: parrocchie, centri di ascolto Caritas, società sportive, associazioni locali, campi estivi e doposcuola”.
“Questa risposta comunitaria” – secondo le presidenti di Madre Teresa e Progetto Crescere – “è stata ed è oltremodo importante, perché il progetto ha coinvolto, in modo particolare, bambini che presentano bisogni educativi speciali per i quali non è previsto alcun affiancamento strutturale; a maggior ragione, dunque, è fondamentale l’integrazione tra i diversi soggetti che possono intercettare precocemente la fragilità (scuola, associazioni, reti di famiglie, ecc) e l’azione di professionisti competenti (insegnanti, educatori, assistenti sociali, psicologi, ecc). Solo insieme si garantisce supporto e prossimità, per alimentare la vita delle comunità locali”.
Insieme alle competenze messe in campo, il progetto Ribes si è connotato anche per le possibilità di arricchimento delle dotazioni a disposizione degli istituti scolastici coinvolti; strumenti – tra i quali 29 computer e 15 kit per laboratori – che consentiranno agli insegnanti di dare continuità alle azioni realizzate in questi anni.
Gli esiti completi del progetto saranno presentati in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza con un evento in programma domenica 20 novembre alle 15,30 nella Polveriera di Reggio Emilia, che celebra il primo lustro dalla fondazione.
Un appuntamento arricchito dallo spettacolo che, alle 18,30, andrà in scena nel tendone del circo con Fuori Dinamico-Salti Di Sesta di Magdaclan Circo.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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