Nel weekend del 19-20 novembre si chiude con un doppio appuntamento dedicato a Pier Paolo Pasolini (nel centenario della sua nascita) l’edizione 2022 del Festival Aperto di Reggio.
Il primo è “In nomine PPP”, una video-cantata (con gli ensemble vocali Company of Music e Phace) in scena sabato 19 novembre alle 20.30 al teatro Cavallerizza: scritta dal compositore Stefano Gervasoni per 8 voci e 16 musicisti su testi dello stesso Pasolini, appositamente selezionati da Roberto Calabretto, vuole essere un omaggio all’opera del grande artista e intellettuale italiano, prima ancora che alla sua figura, alla sua biografia e al ruolo politico-culturale ricoperto nella società italiana ed europea degli anni Sessanta e Settanta. Un lavoro musicale in aperto dialogo con la storia, in particolar modo con l’opera di Josquin Desprez, sui temi del lamento, del compianto per la perdita di una persona e della deplorazione, che guarda al futuro attraverso il mezzo tecnologico con il contributo video originale di Paolo Pachini.
In omaggio alla visione antropologica di Pasolini, il video presenta immagini poetiche ed esemplari dell’umano e della natura, poste in opposizione ai flussi mediatici contemporanei, esplorati e trasformati a loro volta dall’occhio della videocamera.
“Attraverso la musica – scrive Gervasoni – desidero mettere l’accento sui contenuti e sui valori dell’opera letteraria e cinematografica di Pasolini, sottolineandone l’acuità, la profondità, l’attualità e in particolare la visionarietà profetica e la capacità d’interpretare, anticipandone poeticamente gli esiti socio-culturali, l’evoluzione antropologica di un mondo sempre più soggetto al dominio della tecnologia, della massmediatizzazione e della semplificazione ideologica del capitalismo e dei movimenti politici che al pensiero globalizzante del capitalismo hanno tentato di creare un’alternativa. Vorrei in particolare affrontare il nodo concettuale del rapporto tra barbarie e civiltà, al centro della visione pasoliniana”.
Domenica 20 novembre alle 11, invece, nell’ambito della rassegna “Finalmente Domenica” Marco Baliani porta alla Sala degli specchi del teatro Valli il suo spettacolo “Corpo eretico”, un dialogo immaginario con Pasolini.
“Andrò in pellegrinaggio sulla scarna tomba di Pasolini a Casarsa della Delizia, dove è sepolto vicino alla madre. È così – scrive Baliani – che vorrei cominciare il mio dialogo con lui, come un tempo si faceva andando a far visita ai sepolcri dei grandi, quelli che in vita hanno profuso doni a piene mani, generosamente dissipatori, e che anche da morti continuano a parlarci. A parlarmi. Ho così tante cose da chiedergli su di noi, sul tempo trascorso dalla sua dipartita, sulle mutazioni avvenute, su quello che aveva intuito e su quello che aveva travisato, sui contrasti tra lui, il suo corpo, sempre al centro del suo agire, e il mondo intorno, sulle mancanze, sulla sua mai esausta vena pedagogica, sui suoi scritti pirateschi, sul suo giornalismo anomalo. Vorrei inserirmi con la mia storia e le mie contraddizioni. Non mi aspetto che mi sveli chissà che arcani pensieri, no, ma che riposandomi lì, in quella quiete, stando in ascolto, senza aspettative, possa districare o distendere gomitoli di pensieri e pulsioni che la sua opera e il suo percorso di vita hanno continuamente intrecciato in me e che ancora sono lì, assai aggrovigliati. E che forse resteranno tali, ingarbugliamenti necessari a non risolvere le cose del mondo ma a complicarle. A vederle da angolazioni inaspettate”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]