Il Pd accelera i tempi del congresso

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Grandi manovre delle correnti del Pd in vista del Congresso di sabato prossimi. Tutti avevano ipotizzato che nel la candidatura forte alla segreteria fosse quella del governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ma oramai da giorni l’area Letta, e anche Prodi, Dario Franceschini, Nicola Zingaretti, sostenuti da una buona parte della sinistra sono pronti a sostenere Elly Schlein, la ex vicepresidente della Regione e oggi parlamentare.
Bonaccini sarebbe un uomo troppo vicino a Matteo Renzi, questa la motivazione che porta al cambio di rotta.

Ma la mossa non è indolore per il Partito democratico che continua nell’inarrestabile processo di erosione, anche interna: l’appoggio della sinistra alla Schlein, di fatto, mette fuori gioco l’ex ministro Andrea Orlando, il quale era già pronto a scendere il campo.

Tuttavia i bene informati dicono che il congresso, anticipato con l’assemblea di sabato al 19 febbraio, andrà a concludersi con la sfida tra il governatore dell’Emilia Romagna e la sua ex vicepresidente. La strada è indicata da quelle correnti già pronte a sostenere la neodeputata italo-svizzero-americana poiché hanno individuato in lei il volto nuovo, più internazionale di donna giovane, a lungo cercato tra le mura domestiche, che entrerebbe in pista da sabato, grazie alla deroga allo statuto con l’apertura del Congresso ai non iscritti, visto che al momento la Schlein non ha neppure la tessera del Pd.