Con una performance misurata di high-performance linpack (Hpl) di 174,7 petaflop, il supercomputer Leonardo di Bologna (gestito da Cineca) ha debuttato al quarto posto nella Top500, la lista dei supercomputer più potenti al mondo. L’annuncio è stato dato durante SC22, la più importante conferenza internazionale per l’high performance computing in corso a Dallas, in Texas, negli Stati Uniti.
Ma il sistema entrato in classifica non è ancora completo: l’installazione di Leonardo, infatti, non si è ancora conclusa, e Cineca e Atos prevedono di migliorare ulteriormente le prestazioni del supercomputer fino a raggiungere nelle prossime settimane quota 240 petaflop.
Il supercomputer europeo, installato presso il Tecnopolo di Bologna, è uno dei tre sistemi pre-exascale dell’impresa comune EuroHpc Joint Undertaking. Il progetto fa parte delle azioni che l’Unione Europea sta mettendo in atto per sostenere la diffusione del calcolo ad elevate prestazioni come forza trainante per la crescita e l’innovazione: il 50% della potenza di calcolo generata da Leonardo, infatti, sarà a disposizione degli istituti di ricerca e delle università italiane, mentre il restante 50% sarà utilizzato dai ricercatori del mondo accademico, degli istituti di ricerca, delle autorità pubbliche e dell’industria con sede negli Stati membri dell’Unione Europea (o in un paese associato a Horizon) per sviluppare nuove applicazioni in aree come intelligenza artificiale e medicina personalizzata, fonti di energia rinnovabile, progettazione di farmaci e materiali, bioingegneria, previsioni meteorologiche e lotta al cambiamento climatico.
Leonardo, che diventerà pienamente operativo a fine marzo 2023, sarà inaugurato il prossimo 24 novembre al Tecnopolo di Bologna con una cerimonia dedicata alla comunità della ricerca scientifica e tecnologica alla quale parteciperanno le autorità regionali, nazionali ed europee.
“Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto da Leonardo nella lista Top500″, ha detto il presidente di Cineca Francesco Ubertini: “Questo traguardo premia l’impegno del consorzio, che da oltre cinquant’anni sostiene la ricerca tramite il calcolo ad alte prestazioni, e conferma il ruolo dell’Italia come asset strategico nella costruzione dell’ecosistema Hpc europeo. È un onore condividere questo successo con i membri dell’impresa comune EuroHpc JU. I supercomputer come Leonardo sono in grado di fornire la potenza computazionale necessaria per modellare, simulare e quindi aiutare a comprendere fenomeni complessi. Leonardo consentirà di sostenere la ricerca scientifica di frontiera e l’innovazione tecnologica aiutando così ad affrontare le sfide più difficili della nostra società, tra cui la mitigazione e la gestione dei rischi dovuti a situazioni estreme, a pandemie e a eventi naturali come terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche o inondazioni improvvise, molti dei quali possono essere causati dal cambiamento climatico”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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