Italia Viva: riaprire il punto nascite di Castelnovo Monti, chiuderlo è stato un errore

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Dice Robertino Ugolotti, Italia Viva di Castelnovo Monti: “L’azienda Ausl-Re ha confermato in un recente incontro in unione montana, tutti gli investimenti previsti per il Sant’Anna e ed il territorio del distretto sanitario di Castelnovo ne Monti.

Investimenti strutturali e tecnologici, un impegno economico assai rilevante.

Basti ricordare il nuovo Pronto Soccorso per un importo complessivo di circa 1.500.000 euro piuttosto che l’adeguamento antisismico o la nuova risonanza magnetica nucleare che permetterà di eseguire anche risonanze dell’encefalo,che dunque non dovranno più essere eseguite in altri centri della provincia.

Ribadito inoltre l’impegno a far fronte a tutte le prenotazioni specialistiche nonostante l’aumento fortissimo della richiesta e la carenza di personale sanitario specializzato, carenza che peraltro dovrebbe avere sollievo tra 3 anni, una volta avuto corso le nuove borse specialistiche finanziate.

Prevista la rotazione del personale dal ASMN-RE per la riattivazione dei posto letto in medicina a suo tempo sospesi per carenza di personale e la chirurgia generale andrà ad un potenziamento con la razionalizzazione delle risorse umane disponibili in provincia.

Nell’ottica che sia la cura ad andare al paziente e non il paziente alla cura.

A fronte di tutto ciò è stato conseguentemente riaffermata la decisione di procedere al mantenimento di tre poli ospedalieri sull asse Nord Sud in provincia: Guastalla Reggio Emilia e Castelnovo ne Monti, con gli altri poli deputati ad ambiti specialistici definiti.

Considerando dunque gli investimenti previsti e la determinazione di procedere nella direzione dei tre ospedali principali così individuati, si impone ancora una volta la preoccupazione per l’assenza di un punto nascita.

Si impone pertanto la riapertura entro la fine della legislatura regionale, come più volte ribadito dal presidente Bonaccini in campagna elettorale e successivamente confermato.

Siamo convinti della necessità di restituire alla nostra area un ospedale completo, e poter nascere in un ospedale obbliga alla necessità di mantenerne il livello di efficacia ed efficienza al massimo dei livelli.

A tal fine ci pare importante l’impegno espresso da parte dell’azienda e dell’unione montana di predisporre gli idonei incentivi per il personale specializzato disponibile ad impegnarsi nel nostro ospedale.

E stato un errore chiudere, come più volte ribadito dalla Regione.

Ora è imperativo riaprire, per porre un argine alla continua emigrazione verso centri in grado di dare maggiori certezze.

Importanti scuola e lavoro, ma senza un servizio sanitario presente e puntuale sul territorio ed efficiente in ambito ospedaliero che risponda alle esigenze di base, manca un pezzo fondamentale”.