Dal 15 al 18 novembre il Festival Aperto porta al Teatro Cavallerizza di Reggio “Tango Glaciale Reloaded”, il riallestimento dello spettacolo di Mario Martone che debuttò nel 1982 al Teatro Nuovo di Napoli e che, oggi come allora, conferma il carattere rivoluzionario del progetto.
All’epoca in scena c’erano Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, tutti esponenti di Falso Movimento, il collettivo di artisti che in quegli anni cambiava la storia della sperimentazione teatrale italiana. Oggi, invece, il progetto rivive nell’interpretazione dei tre giovani performer come Jozef Gjura, Giulia Odetto e Filippo Porro, tre “danz’attori” che si aggirano e agiscono tra dodici ambienti di una casa disegnati dalle elaborazioni videografiche di Alessandro Papa, con gli interventi pittorici/design di Lino Fiorito e le ambientazioni grafiche/cartoons di Daniele Bigliardo.
La produzione è della Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto. Il riallestimento rientra nell’ambito del Progetto RIC.CIReconstruction Italian Contemporary Choreography Anni Ottanta/Novanta (ideazione e direzione artistica Marinella Guatterini), in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni.
Nessuna operazione nostalgìa, ma – come ha spiegato lo stesso regista Mario Martone – “mettere il lavoro alla prova di una generazione lontana dall’essere concepita quando lo spettacolo nasceva”. Un viaggio psichedelico tra ritmi ossessivi, suoni, colori, movimenti sincronizzati come in un gigantesco videoclip.
E ancora: videoproiezioni (stavolta digitali), videographic, pittura, cartoons, citazioni cinematografiche e letterarie, suggestioni create dai sintetizzatori, in piena atmosfera anni Ottanta. Una drammaturgia che fa dialogare tecnologia e linguaggi dell’arte – danza, teatro, arti visive, musica con sonorità pop, punk, new wave e dintorni.
Sarà interessante scoprire cosa ne pensano i ragazzi di oggi e, perché no, anche tutti coloro che apprezzarono l’originale “Tango Glaciale”, rappresentato nel febbraio del 1983 al Teatro Ariosto di Reggio.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!