Il coordinamento reggiano di Europe for Peace, la coalizione formata dalle principali reti a favore della pace, ha organizzato per sabato 22 ottobre una fiaccolata che partirà alle 18.30 dai chiostri di San Pietro di Reggio, attraverserà alcune vie e piazze del centro storico della città (via Emilia San Pietro, via Fontanelli, via Toschi, via Jodi, via Campo Marzio, piazza Fontanesi, via San Carlo, via Toschi, piazza Camillo Prampolini, piazza del Monte, via Emilia Santo Stefano e piazza Gioberti) e si concluderà in corso Garibaldi, davanti alla Prefettura, dove sarà consegnato al prefetto Iolanda Rolli un documento per chiedere al governo italiano di farsi promotore attivo di passi concreti per riprendere al più presto la strada dei negoziati per la guerra in Ucraina.
All’iniziativa hanno già aderito molte realtà associative, sindacali e politiche locali: Agesci, Anpi, Arci, Arcigay, Amar – Costruire solidarietà, associazione Istarion, associazione Mirni Most, Associazione reggiana per la Costituzione, Bagnolo Bene Comune, Bds, Cgil, Coalizione Civica, cooperativa Papa Giovanni XXIII, Donne In Nero, Free Assange, Iniziativa Laica, Jaima Sahrawi, Libera, Libera Università Popolare, L’Italia ripudia la guerra, Mag Coop 6, Movimento Nonviolento, Passaparola, Pollicino Gnus, Uips, Movimento 5 Stelle, Partito del Sud, Possibile, Potere al Popolo, Reggio Emilia in Comune, Rifondazione Comunista, Sinistra Italiana, Unione Popolare e Verdi, oltre a personalità come il consigliere regionale reggiano del Pd Andrea Costa, il presidente del consiglio comunale di Reggio Matteo Iori, Alessandro Reverberi, le attiviste di Agende Rosse Maura Giuffridi, Elvira Meglioli e Marga Maria Venturi.
“Profondamente preoccupata per l’escalation militare che ha portato il conflitto armato in Ucraina alla soglia critica della guerra atomica, Europe for Peace torna di nuovo nelle piazze italiane per chiedere percorsi concreti di pace in Ucraina e in tutti gli altri conflitti armati del mondo”, hanno spiegato gli organizzatori.
Un nuovo passo comune dopo l’importante mobilitazione dello scorso 23 luglio e l’invio di una lettera al segretario generale dell’Onu Guterres in occasione della Giornata della pace, “per un sostegno ad azioni multilaterali, le uniche capaci di portare una vera democrazia globale, a partire dalla volontà di pace della maggioranza delle comunità e dei popoli”.
“Bisogna fermare l’escalation militare e nucleare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze e lutti per la popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali. Chiediamo dunque al governo italiano di farsi promotore direttamente e presso le sedi internazionali di tutte le iniziative necessarie e urgenti affinché tacciano la armi, ci sia un immediato “cessate il fuoco” e si svolga una conferenza internazionale di pace”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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