Il Ministero della salute italiano ha dato il via libera alla somministrazione della quinta dose di vaccino anti-Covid per alcune categorie di persone: è raccomandata per chi ha 80 o più anni, per gli e le ospiti delle strutture residenziali per anziani e per le persone di 60 o più anni con elevata fragilità legata a patologie o particolari stati di salute (qui la tabella con l’elenco completo); potrà inoltre essere somministrata su richiesta alle persone con 60 o più anni, indipendentemente dalle condizioni di salute.
Anche l’Emilia-Romagna è pronta a partire con questa nuova fase della campagna vaccinale: la direzione dell’assessorato regionale alle politiche per la salute ha inviato alle aziende sanitarie una nota che recepisce la circolare ministeriale e fornisce le indicazioni operative per procedere, già a partire dalla giornata di giovedì 20 ottobre.
Per questa ulteriore dose di richiamo, che sarà effettuata con vaccini a m-Rna bivalenti adattati alle varianti (i più recenti ad oggi disponibili: original/omicron BA.1 oppure original/omicron BA.4-BA.5), è necessario che siano trascorsi almeno 120 giorni dalla somministrazione della dose precedente con vaccino monovalente o dall’infezione da virus Sars-CoV-2 – in quest’ultimo caso deve essere considerata come data di riferimento quella della positività accertata dal test diagnostico.
Questa quinta dose, ha sottolineato l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini, “è molto importante per proteggere i più fragili, soprattutto in questa fase in cui assistiamo a un aumento della circolazione del virus e all’avvio della stagione influenzale. L’invito, quindi, è a proteggersi per consolidare la difesa che il vaccino garantisce soprattutto nei confronti delle forme gravi di Covid”.
La somministrazione dei vaccini anti-Covid, come hanno precisato a più riprese le indicazioni ministeriali nazionali, può essere effettuata contemporaneamente ai vaccini antinfluenzali (in Emilia-Romagna la campagna antinfluenzale partirà il 24 ottobre) o a una qualsiasi distanza di tempo (prima o dopo) da essi; per l’eventuale somministrazione del vaccino contro il cosiddetto “vaiolo delle scimmie”, invece, resta valida l’indicazione di far trascorrere un intervallo minimo di 28 giorni tra una vaccinazione e l’altra.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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