Nella serata di martedì 20 settembre una rappresentanza di soci prestatori della Cooperativa muratori Reggiolo (Cmr) ha incontrato in municipio a Reggiolo alcuni esponenti del Partito Democratico – tra cui Ilenia Malavasi e Andrea Rossi, entrambi candidati alle elezioni del 25 settembre – per discutere della situazione delle tante persone che ancora aspettano di avere indietro i propri soldi, prestati a suo tempo alla Cmr ma poi bloccati dall’avvio della procedura di concordato preventivo.
Un incontro dal quale il comitato dei soci è uscito particolarmente insoddisfatto e infastidito: “La nostra sensazione è che il Pd abbia abbandonato la nostra causa”, ha detto la portavoce Manila Maffei, “che abbia voluto sminuire la nostra vicenda, anche se alle spalle ci sono 2.500 prestatori e lavoratori con storie importanti, che meritano adeguata attenzione. Ci hanno addirittura detto: “Ma gli altri partiti dov’erano?“. Siamo basiti: la Cmr faceva parte delle cooperative rosse, e sappiamo tutti quale forza politica c’era alla guida…”.
Immediata la replica di Malavasi e Rossi: “Confessiamo di aver provato un certo stupore e una buona dose di perplessità nel leggere questa posizione del comitato. Non abbiamo voluto fare promesse, eravamo lì per capire la situazione e cercare di individuare assieme se e quali strumenti potessero essere impiegati per risolvere questa crisi. Spiace leggere che il comitato ci ritenesse “non preparati”: le nostre domande erano rivolte a comprendere a fondo la situazione per poter portare nelle aule parlamentari le richieste del territorio. Forse il comitato avrebbe preferito una pia illusione, un “non vi preoccupate, adesso ci pensiamo noi“, magari con una bella pacca sulla spalla. Questo non è il nostro modo di interpretare l’impegno politico. Con umiltà ci siamo messi ad ascoltare senza portare una verità rivelata, senza soluzioni semplici e senza spiegoni”.
“Abbiamo dato la disponibilità a seguire la questione a Roma – hanno spiegato Malavasi e Rossi – e a reincontrarci dopo l’inizio della nuova legislatura con una proposta ben chiara, attraverso un fondo straordinario, da poter avanzare già nella stesura della prossima legge di bilancio, compatibilmente con le possibilità che offre l’assetto legislativo vigente”.
“Non ci prestiamo però silenti alla strumentalizzazione politica. Il Pd non è Cmr e Cmr non è il Pd. Il Pd non controllava Cmr. Tanto meno il Pd dirige le procedure concorsuali in corso. Non ci stiamo a seguire passivamente da parte di altri parti politiche lo sfruttamento di una crisi di così grandi dimensioni per le famiglie reggiolesi promettendo fantomatici ristori per meri fini elettorali. Il clima, per quanto teso, ci è parso di leale collaborazione. La posizione dei soci ci ha quindi stupito e amareggiato. La nostra disponibilità al confronto e alla ricerca di soluzioni permane, ma per dialogare bisogna che siano entrambe le parti a volerlo”.
Signor Maurino, a presto in tribunale.
Per favore, le persone che vi hanno incontrato NON rappresentano i 2500 soci, rappresentano se stessi e quei 100-150 soci che hanno aderito al loro progetto.
vi siete fatti strumentalizzare anche voi pero’ ed in piena campagna elettorale… non siete stati proprio astuti.