Scrive la coordinatrice di Italia Viva a Reggio Emilia, Maura Manghi: “Noi emiliani abbiamo i motori nel sangue.
Forse anche per questo abbiamo abbracciato subito il progetto di Silk Faw: una fabbrica di auto veloci di lusso che però prometteva di essere punta di diamante nella ricerca e produzione di motori elettrici e sostenibili dal punto di vista ecologico.
Senza mettere in croce l’azienda, rileviamo però come il sogno è rimasto tale.
Certamente la situazione internazionale ha il suo peso.
Una collaborazione fra aziende USA e cinesi è in questo momento difficilmente realizzabile.
L’aumento dei prezzi del gas (dal quale deriva la fetta maggiore della produzione elettrica) e quindi delle bollette elettriche ha certamente causato un ripensamento nelle attitudini dei consumatori verso le auto ecologiche ma energivore.
Sono quindi comprensibili ritardi e forse anche ripensamenti.
Ma la comunità reggiana, che ha accolto il progetto a braccia aperte, merita le dovute spiegazioni.
Merita che siano chiarite difficoltà e prospettive, che si dica chiaramente se il sogno è solo rimandato o definitivamente tramontato.
La nostra amministrazione deve chiedere chiarezza.
Anche perché sono stati fatti investimenti, sono stati adottati strumenti urbanistici per favorire l’insediamento, forse con una fiducia eccessiva.
Cosa ne sarà di quel campo dove ancora sventolano orgogliose le bandiere di Silk Faw?”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]