La strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che costò la vita a 85 persone, “è uno degli atti terroristici più gravi avvenuti in Italia nel secondo dopoguerra, compiuto da chi voleva minare la nostra democrazia”, ha detto la vicepresidente della Camera e deputata del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni nel giorno della commemorazione delle vittime.
Sono passati 42 anni da quella mattina, “una giornata tragica per il nostro Paese, non solo per i tantissimi morti ma anche perché ci ricorda che molti funzionari di questa Repubblica nata dalla Resistenza e dal patto antifascista l’hanno tradita”, ha detto la parlamentare reggiana: per questo “deve essere assolutamente fatta chiarezza su un evento drammatico di cui ancora non conosciamo i mandanti, sono ancora troppi gli interrogativi e le zone d’ombra”.
Oggi, ha ricordato Spadoni, “grazie all’impegno instancabile e indomito dell’Associazione delle vittime e del suo presidente Paolo Bolognesi abbiamo fatto decisivi passi in avanti e abbiamo elementi in più sul coinvolgimento dell’ordinovista Gilberto Cavallini, condannato in primo grado per l’esecuzione della strage, e di Paolo Bellini, l’ex Primula Nera del neofascismo italiano, anche lui condannato nel recente processo sui mandanti esterni”.
Le istituzioni, ha aggiunto la vicepresidente della Camera, “sono chiamate a rendere conto dei passi avanti fatti nell’accertamento della verità e sono chiamate a fare di tutto per scongiurare qualsiasi tentativo di depistaggio e di occultamento. In questa legislatura, su iniziativa del presidente della Camera Roberto Fico, si è provveduto a iniziare quell’azione di declassificazione e digitalizzazione degli atti e dei documenti relativi agli anni del terrorismo e delle stragi. Sul sito della Camera è pubblicato il “Portale delle commissioni d’inchiesta”, dove sono pubblicati i documenti delle medesime commissioni e i resoconti dei lavori. Ritengo fondamentale che questo processo di desecretazione dei documenti delle commissioni d’inchiesta continui”.
“Esprimo totale vicinanza alle famiglie delle vittime che ancora, con forza e determinazione, continuano a ricercare la verità. Lo Stato italiano non può rimanere oscurato da stragi ancora irrisolte. Non vogliamo omertà, vogliamo che la verità possa scrivere nuove pagine future per la nostra democrazia”, ha concluso Spadoni.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!